Oggi pomeriggio, 9 giugno, sulla scrivania dell’assessore alle Pari opportunità del Comune di Torino, Marco Giusta, è stata recapitata una copia del ricorso inoltrato al TAR del Piemonte contro il mercato di libero scambio. La stessa notifica è stata inoltrata anche all’Associazione Vivi Balon, che organizza il mercato, e al condominio di via Cirio 18, che nel 2003 fece un ricorso simile e lo vinse.Nel corposo testo del ricorso vengono contestate al Comune di Torino numerose violazioni, per le quali è stata chiesta l’immediata sospensione della delibera che ha posizionato il mercato in via Carcano.
Partendo dal presupposto che il mercato di libero scambio costituisce attività commerciale, i 19 ricorrenti hanno contestato il mancato rispetto delle prescrizioni incluse nella Legge regionale 28 del 1999, che riguardano in particolare l’ottimizzazione del servizio e l’equilibrio con altre forme di distribuzione per le attività commerciali posizionate in zone precise della città. Significa che Barattolo, con i 400 stalli previsti dal regolamento comunale, andrebbe a scontrarsi con le altre attività già presenti in zona, cosa di cui il Comune non avrebbe tenuto conto.
L’afflusso di operatori con i loro mezzi, unito poi al blocco del traffico imposto per via Carcano alla domenica, sarebbe poi un disincentivo per i clienti delle altre attività commerciali già presenti, e lo stesso vale per le società sportive (tra i ricorrenti ci sono infatti i Pattinatori di San Mauro, la Lasalliano Volley e l’ASD 5Pari Basket).
C’è poi il nodo parcheggi. Mancano, infatti, adeguate sistemazioni per i mezzi degli operatori, questione che in effetti ha agitato le cronache domenicali dei disagi provocati dal mercato. Alcune associazioni sportive e Vivi Balon avevano trovato soluzioni temporanee, ma non sono ancora state predisposte aree precise per il parcheggio dei mezzi.
Vengono poi contestate diverse questioni relative alla collocazione, oltre a un vizio formale nella delibera. La zona, infatti, è destinata a parco per attività ricreative e sportive, ma Barattolo, soprattutto, si tiene all’interno della “fascia di rispetto” che circonda ogni cimitero, stabilita in 150 metri dal muro di cinta esterno al fine di garantire “la tranquillità e il decoro dei luoghi di sepoltura”.
Anche le vie di fuga non sarebbero state correttamente individuate, e questo creerebbe una criticità non indifferente soprattutto per il passaggio delle ambulanze. Infine, la mancanza di una precisa indicazione temporale, chiesta a gran voce da commercianti e residenti, ha fatto saltare il tavolo di trattative aperto dall’assessore Giusta con i rappresentanti del comitato del No a Barattolo. Una collaborazione che, eppure, era iniziata con buoni auspici – sebbene in ritardo – e che lasciava preludere a risvolti positivi. Ora, invece, la palla passa al TAR, che dovrebbe dare una risposta nel giro di due mesi.
Tra i ricorrenti spiccano i nomi di Costadoro e Boella & Sorrisi, ma c’è anche l’associazione che gestisce il centro d’incontro di Corso Belgio 91 e diverse aziende di Vanchiglietta. Tra di esse c’è la New Car Wash, che lamenta di aver perso clienti alla domenica vista l’impossibilità di accedere all’azienda, a causa della fitta presenza di venditori e mezzi.