Agricoltura bio: ora sperare in una legge si può. E Torino, così come il Piemonte, fa il tifo affinché il testo approvato alla Camera faccia il suo percorso senza danni al Senato, al netto delle fibrillazioni elettorali del momento.
Si tratta di una proposta di legge in cui trovano spazio e importanza temi come i Distretti biologici, ma dove non mancano riferimenti anche ai controlli (contro gli scandali dei falsi-bio ben noti alle cronache, cha tanto danno hanno fatto agli operatori onesti) e alla formazione dei futuri operatori.
A portare la testimonianza sul nostro territorio sono stati due parlamentari come l'onorevole Massimo Fiori (primo firmatario del disegno di legge) e Silvia Fregolent, coordinatrice dei parlamentari Amici del Bio. Con loro, anche Antonio Ferrentino, qui nella veste proprio di presidente delle Città del Bio.
"Si tratta di un testo di legge che mostra anche contenuti emersi dal confronto con territori come il nostro - ha detto Ferrentino - e che riconosce al bio un ruolo sempre più importante dal punto di vista economico, occupazionale e sociale. Ma il nostro cammino prosegue: lunedì saremo al ministero dell'Ambiente per sostenere ulteriormente le nostre battaglie. Inoltre stiamo lavoranto moltissimo per soddisfare gli interessi che arrivano dalla Cina sulle nostre produzioni bio, visto che richiedono numeri e volumi cui non siamo assolutamente abituati e accompagnamo anche realtà come Neive, che vuole diventare il primo Comune in Italia 100% bio, facendo da esempio a tutti gli altri".
"Il biologico - ha concluso - è un settore che ha potenzialità straordinarie e che non è più di nicchia. I numeri lo dimostrano". Gli stessi numeri ribaditi da Fregolent. "Se negli anni della crisi i consumi alimentari hanno osservato delle contrazioni, questo non è accaduto per il settore bio. Quindi non serve una legge che crei una iper-regolamentazione, ma che accompagni le aziende, che già dimostrano di funzionare. Non per nulla, l'Italia è leader internazionale per verdure e carni biologiche".
Sull'aspetto dei controlli e della sicurezza si è soffermato Fiorio: "E' uno dei temi cardine di questa legge, che impone una forte tracciabilità del prodotto. Allo stesso tempo, proprio il tema dei controlli approderà in Consiglio dei Ministri la prossima settimana. Inoltre, investiamo molto sulla formazione, per creare professionalità preparate in questo campo".
Tutti argomenti che tratta pressoché quotidianamente Giorgio Ferrero, assessore regionale all'Agricoltura. Che ha promesso in tempi brevi un "Testo unico del comparto, che ponga fine alla presenza di leggi e leggine stratificate, magari ripetitive o peggio ancora contraddittorie. Abbiamo provato a dare una rinfrescata, a mettere ordine e a eliminare ciò che era superfluo, senza peraltro rischiare di doppiare leggi che esistono già a livello nazionale". E seppur nel rispetto dei rispettivi ruoli e competenze, la Regione ha ribadito la propria attenzione al tema bio: "Che è già prioritario nell'accesso a un buon numero di fondi, in maniera assolutamente trasversale", ha concluso Ferrero.