Domenica 11 si va alle urne per il rinnovo dei Consigli comunali. sono interessati gli elettori di 1.009 comuni, di cui 785 appartenenti a regioni ordinarie e 224 a regioni a statuto speciale.
Si voterà in 25 comuni capoluogo di provincia (Alessandria, Asti, Belluno, Catanzaro, Como, Cuneo, Frosinone, Genova, Gorizia, L'Aquila, La Spezia, Lecce, Lodi, Lucca, Monza, Oristano, Padova, Palermo, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Taranto, Trapani e Verona), di cui quattro sono anche capoluogo di regione (Catanzaro, Genova, L'Aquila e Palermo).
Un sistema di votazione, quello dei sindaci, piuttosto complesso e che consente però ampia scelta all'elettore grazie al voto disgiunto, la doppia preferenza di genere, voto solo al candidato sindaco o voto solo alla lista.
Tre diverse schede elettorali, a seconda del numero di abitanti: sotto i 5 mila, tra 5 mila e 15 mila e oltre i 15 mila.
Nell'Area Omogenea del Chivassese sono quattro i Comuni che vanno al voto Chivasso (25.914 abitanti), Casalborgone (1.820), Cavagnolo (2.309) e Monteu da Po (901).
A Chivasso, Comune con più di 15 mila abitanti, l’elettore avrà una scheda con i nomi dei candidati sindaci. Accanto al nome di ogni candidato sindaco i simboli delle liste che lo sostengono. Accanto al simbolo di ogni lista troveremo lo spazio per indicare, se si vuole, al massimo due preferenze. Se si indicano due preferenze devono essere di genere diverso, pena l'annullamento della seconda preferenza.
E' possibile votare per un candidato sindaco ma non per uno dei partiti. IL segno solo sul nome del candidato sindaco darà il voto va solo al candidato sindaco e non anche alla lista. Si può tracciare un segno solo sul simbolo della lista e il voto sarà attribuito sia alla lista che al candidato sindaco. Oppure, è possibile barrare sia il nome del candidato sindaco che su una delle liste che lo appoggiano.
Il voto disgiunto prevede la possibilità di votare per un candidato sindaco e votare una lista collegata a un candidato sindaco di un'altra lista o coalizione.
Nei comuni con più di 15mila abitanti, come è Chivasso, il sindaco è eletto al primo turno se supera il 50% più uno dei voti. Se le liste collegate hanno superato il 40% dei voti (e nessuna altra coalizione di liste, o lista, ha superato il 50% dei voti), ottengono il 60% dei seggi. Gli altri seggi vengono distribuiti tra le altre liste (superando lo sbarramento del 3%) in proporzione ai voti ottenuti. In base ai voti ottenuti saranno distribuiti i seggi e assegnati ai candidati in funzione del numero di preferenze. Se nessun candidato sindaco supera il 50% più uno dei voti, si andrà, due settimane dopo, al ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto più voti. Tra il primo e il secondo turno (entro sette giorni dal primo turno) è possibile stringere alleanze (apparentamenti) con le liste che sono state escluse dal secondo turno. Le liste che appoggiano il candidato eletto sindaco al secondo turno ottengono il 60% dei seggi, quale che sia il risultato finale.
A causa del voto disgiunto è possibile che si verifichi il caso di un sindaco eletto, ma senza maggioranza in Consiglio comunale, situazione che in gergo si definisce “anatra zoppa”. Se si verifica questa opportunità, il sindaco entra comunque in carica perché eletto direttamente dai cittadini, senza avere il voto di fiducia del Consiglio comunale, con future evidenti difficoltà nell'approvare delibere e provvedimenti, dovendo cercare il sostegno anche tra l'opposizione.
Cavagnolo, Casalborgone e Monteu da Po sono invece comuni tutti con meno di 5mila abitanti. L'elettore in questo caso riceverà una scheda estremamente semplice, che riporta i candidati a sindaco, con accanto al nome e cognome di ogni candidato il simbolo dell’unica lista che lo appoggia. Tre le opzioni: barrare sul nome del candidato sindaco, sul simbolo della lista, oppure tracciare due segni, uno sul simbolo della lista e uno sul nome del candidato sindaco. In tutti i casi il voto vale sia per il sindaco che per la lista. Sotto al simbolo della lista si può indicare una sola preferenza scrivendo il cognome (o nome e cognome in caso di omonimia) di un candidato alla carica di consigliere comunale. Il candidato che ottiene più voti diventa sindaco, e la lista che lo sostiene avrà i due terzi dei seggi (attribuiti ai candidati consiglieri in base alle preferenze ottenute). Gli altri seggi sono distribuiti alle altre liste in proporzione ai voti ottenuti.