Da Fassino ad Appendino, dalla Giunta Pd a quella griffata Cinque stelle, con l'avvento dei festeggiamenti per San Giovanni torna puntuale anche la polemica sui botti, un po' come a capodanno.
Sulle barricate, come al solito, gli animalisti, che ribadiscono gli effetti negativi che rumori e luci così improvvisi possono avere su cani, gatti e altri animali, non solo domestici. Una battaglia condotta ormai da tempi remoti ma che, a quanto pare, non ha condotto a nessun risultato.
"Anche quest'anno non è cambiato un razzo", giocano con le parole quelli della Lav. "Come sotto Fassino, la sera del 24 giugno si trasformerà in un incubo per gli animali e persone in difficoltà, costretti a subire esplosioni ad alto impatto sonoro e in contrasto con il regolamento. L'appello all'attuale giunta è stato vano: l’edizione 2017 della festa patronale di San Giovanni a Torino vedrà ancora protagonisti i fuochi artificiali ad alto impatto sonoro, nonostante i comprovati danni recati agli animali, il fastidio causato a molte persone (neonati, anziani e malati, in particolare), la palese incoerenza con il Regolamento comunale per la tutela degli animali e l’esistenza di alternative semplici e più
economiche".
Insomma, non bastava l'apertura del futuro "zoo" al parco Michelotti. Gli animalisti si scagliano contro Chiara Appendino che "nonostante le promesse
elettorali, non ha infatti agito in maniera convincente al fine di eliminare le
forti esplosioni dei fuochi d’artificio del 24 giugno. A dispetto degli slogan elettorali e delle sterili chiacchiere, la nuova giunta non ha mosso un passo per evitare agli animali, selvatici e domestici, l’inutile sofferenza dei fuochi artificiali ad alto impatto sonoro di San Giovanni. Non siamo affatto soddisfatti delle risibili riduzioni dell’impatto sonoro che sono state preannunciate", come dichiara Gualtiero Crovesio, responsabile della Lav a Torino.