Eventi - 25 giugno 2017, 11:40

Disabilità e musica, “Si può fare” di Torino prepara l'esordio al Bran Bal Trad

Il progetto è nato dall'esperienza di Nicolò, ragazzo X Fragile con tratti autistici, che da piccolo ha trovato nel tamburello un compagno di vita che lo ha seguito nella crescita

Disabilità e musica, “Si può fare” di Torino prepara l'esordio al Bran Bal Trad

La via della musica come inclusione, sviluppo delle proprie capacità e socializzazione. Questo il progetto che l'associazione di promozione sociale Si Può Fare sta percorrendo, preparando un proprio gruppo musicale, composto da educatori, persone con disabilità e familiari, che si presenterà ad uno dei maggiori festival internazionali di musiche tradizionali.

Al pomeriggio l'associazione si ritrova nel cortile della sua sede, uno spazio verde in San Donato, nei pressi della Dora. Alla mano strumenti di ogni genere, dai tamburi fino alle percussioni artigianali, come mestoli e grattugie, per fare le prove generali in vista della partecipazione al Gran Bal Trad, il Festival internazionale di danza e musica che si terrà a Vialfrè il prossimo 30 giugno. Il tutto è parte del “Skathyà”, un piano che mira a fare della musica uno strumento per la collettività, per integrare e creare dialogo tra le persone, proponendosi come un codice di linguaggio per le persone con disabilità e quelle normodotate.

Il progetto è nato dall'esperienza di Nicolò, ragazzo X Fragile con tratti autistici, che da piccolo ha trovato nel tamburello un compagno di vita che, racconta la madre Raffaella, lo ha seguito nella crescita. Il giovane suonatore ha cominciato tre anni fa a seguire le attività di “Si può fare” e dal loro incontro è nata l'idea del progetto Skathyà, che a breve esordirà su uno dei maggiori palchi internazionali della musica tradizionale.

“E' una bellissima occasione di inclusione – dicono da “Si può fare” - Dobbiamo sempre ricordarci che i percorsi di integrazione e di autonomia non possono prescindere dallo sviluppo delle capacità, dai momenti aggregativi e dalla socializzazione. Parte di questo passa anche dalla musica e sopratutto dalla sua collettività. Siamo felici di questo progetto e siamo orgogliosi di poterlo sperimentare in un festival come il Gran Bal Trad”.

Bernardo Basilici Menini

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