La musica non ha spazi né confini, e questo lo ha dimostrato l'edizione torinese della celebre festa che ogni anno riempie di artisti le piazze d'Italia. Tema scelto, il viaggio. Filo conduttore di esperienze ed emozioni che da sempre unisce tutti i sognatori del mondo, gli irrequieti e gli instabili, viaggiare significa non solo cambiare fisicamente luogo, ma anche, e soprattutto, lasciar vagare la mente alla dolcissima riscoperta della libertà. Trasportati dalle melodie più diverse, qualsiasi ambiente, tangibile o esclusivamente mentale, può diventare per tutti la dimora in cui trovare riparo, un rifugio dal resto del mondo. Versatile e malleabile, la musica è ovunque. Anche al supermercato.
Il 21 giugno, giorno del solstizio d'estate, e data scelta negli anni Ottanta per celebrare la Festa della Musica in Francia, da qualche anno anche in Italia significa suoni in libertà. E a Torino, come evento conclusivo della settimana dedicata ai concerti all'aperto, si è scelto di aderire all'iniziativa di Carrefour Market. A partire dalle 18, tutti i punti vendita aperti 24 su 24 hanno ospitato, in diverse città d'Italia, artisti locali, che si sono esibiti per i clienti intenti a fare i loro acquisti. Un'iniziativa in collaborazione con il il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e l’Associazione Italiana per la Promozione della Festa della Musica.
A Torino, presso il Carrefour Market di corso Turati 29, sono stati gli Oronero a portare la musica “tra palco e realtà”: storica tribute band di Ligabue, da dieci anni è attiva in Piemonte e Liguria con un sempre fittissimo calendario di eventi live.
“I ragazzi sono in giro”. È il titolo di una canzone del rocker emiliano, assunta come motto delle trasferte degli Oronero a bordo del furgoncino, seguiti da un affezionatissimo nugolo di fan. Sei musicisti che, in occasione di concerti acustici. riducono la formazione a quattro, come nel caso dell'evento al Carrefour. La voce, impressionante nella sua aderentissima somiglianza con l'originale, è di Luigi Bruno. Alle chitarre, Francesco Re e Antonio Casolaro, l'angelico e il dannato a confronto dai rispettivi lati del palcoscenico. Al basso, il bonario Valerio De Nicolo, alle tastiere l'avvocato rock Piersandro Adorno e alla batteria l'esplosivo Alessandro Laganella. Un gruppo che a ogni concerto riesce a trasmettere l'adrenalina tipica del repertorio più frenetico di Ligabue, così come tutta la dolcezza delle sue ballate più malinconiche. L'atmosfera che si crea è sempre calorosa e coinvolgente, come se tutti, da grande famiglia, venissero riuniti attorno a un tavolo del celebre Bar Mario, a raccontarsi la propria vita. E anche in un ambiente inusuale come il supermercato, la soavità della loro musica ha subito creato un clima di vicinanza e intimità che ha completamente annullato le barriere. Piccola stella senza cielo, Bambolina e barracuda, Questa è la mia vita, Hai un momento, Dio?, Balliamo sul mondo: brani conosciutissimi, che i clienti non si sono trattenuti dal canticchiare mentre scorrevano lo sguardo lungo gli scaffali, cercando i prodotti.
Un concerto che ha regalato sorprese e sorrisi, dando un'ulteriore conferma della forza aggregativa della musica: del resto, come canta Ligabue, “non si può restare soli, certe notti qui”.