Economia e lavoro - 15 luglio 2017, 07:30

Un 2016 in attivo e debito ridotto di 26 milioni: Manolino lascia il Centro Agroalimentare torinese

Il 27 luglio sarà approvato il documento finanziario dell'anno scorso e verrà nominato il nuovo presidente

Un 2016 in attivo e debito ridotto di 26 milioni: Manolino lascia il Centro Agroalimentare torinese

Con i suoi 440 mq, le 82 imprese grossiste, 510 tonnellate di merci trattate l'anno passato "il Caat è sul podio e per la prima volta ha raggiunto un risultato storico, il pareggio di bilancio con un utile dell'esercizio 2016 di oltre 45 mila euro".

A dirlo è il presidente del Centro Agroalimentare torinese, Giuliano Manolino che, giunto a fine mandato, ha tracciato un bilancio dell'attività. Il 27 luglio sarà approvato il documento finanziario 2016. Nella stessa occasione verrà nominato il nuovo presidente e il CdA, in base alle indicazioni fornite dagli azionisti. Socio di maggioranza è la Città di Torino.

Tra le proposte per il futuro che il :"Caat, come a Roma o Barcellona, abbia un'attività diurna". Una scelta che porterebbe:"un miglioramento di vita per chi vende e chi compra, e anche un grandissimo risparmio economico per la gestione".

Manolino ha sottolineato che il Caat "ha Mol e cash flow positivi, un fatturato medio nel triennio di 7,5 mln, liquidità adeguata e un unico debito residuo di 4,4 milioni su un mutuo iniziale di oltre 30, pur mantenendo ferme dal 2007 le tariffe di accesso al mercato".

Cinzia Gatti

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