Attualità - 16 luglio 2017, 11:10

Chiacchiere e "stuzighezi": a Torino il nuovo ritrovo per l'aperitivo è da "La Ciacola"

All'interno dello storico ristorante veneto Il Ciacolon è sorto un nuovo spazio dedicato agli aperitivi. Una formula innovativa pensata soprattutto per i giovani

Chiacchiere e "stuzighezi": a Torino il nuovo ritrovo per l'aperitivo è da "La Ciacola"

C'è un posto nella precollina torinese che da due generazioni regala ai suoi ospiti immersioni di gusto nella tradizione culinaria veneta. E al suo interno, per inaugurare con una nota di novità e freschezza l'estate, è stato recentemente creato un angolino di squisita raffinatezza ed eleganza, frutto di un'idea semplice ma originale.

"La Ciacola" è una costola della storico "Ciacolon", in viale XXV Aprile 11, che da 45 anni delizia i clienti con il suo celeberrimo trionfo di antipasti a buffet. Ben 35, a voler essere precisi. Una tradizione consolidata, che rappresenta la grande forza del locale. Con una clientela calorosa, affezionata e fedele, e un fitto repertorio di eventi, celebrazioni e ricevimenti che hanno suggellato lo stretto rapporto tra il locale e la cittadinanza.

E proprio per proseguire questo percorso ormai storico, ma dotandosi anche di una veste più vicina alle nuove generazioni, "La Ciacola" vuole rappresentare il giusto punto d'arrivo di un'evoluzione strutturata ad hoc sulla clientela di ieri, oggi e domani.

"I nostri avventori ora chiedono cose diverse", spiega la signora Federica, proprietaria del locale. "Il menù tradizionale è sempre stato molto ricco, e spesso i clienti, dopo gli antipasti, non riuscivano più a continuare con il resto delle portate. Per questo è nata l'esigenza di offrire una variante più leggera, creando a pranzo e cena la formula aperitivo con sei antipasti a scelta". In Spagna si chiamerebbero tapas, in Veneto sono gli stuzighezi. I torinesi possono chiamarli semplicemente leccornie, che sorprendono il palato con un'esplosione di gusti tipici e allo stesso tempo inusuali, fuori dal comune.

Baccalà mantecato, polentine fritte di mais e grano saraceno, insalata russa, insalata torilese di patate, puré fredda al limone, carpioni, paté di tonno, prugne con pancetta al forno, insalata di pollo, salmone marinato, ricotta salata con pomodorini datterini, affettati del triveneto, formaggio tipico veneto, torta salata del giorno, crostini di pane nero con ragù di coniglio. Questo l'elenco di prelibatezze sul cartoncino da compilare non appena seduti al tavolo, mettendo una crocetta accanto alle proprie preferenze. Compreso nel prezzo modestissimo di 6 euro, davvero alla portata di tutti, anche un buon calice di vino.

In tutta onestà, per chi è vegetariano, le opzioni, seppur ridotte rispetto alle scelte tradizionali, sono pienamente soddisfacenti. Non si avverte per nulla il senso di rinuncia, di mancanza, di ristrettezza. Anzi. Anche solo con tre antipasti a pranzo mi sarei sentita pienamente appagata: questo perché l'attenzione nella scelta degli ingredienti e nella preparazione delle ricette è estrema, proprio come per i consueti piatti del "Ciacolon".

E che dire dell'ambiente? I tavoli sono disposti nella sala delle grappe, mentre all'esterno un dehors con tettoia circondato dalla vegetazione dà una risposta bucolica all'arredamento vintage dell'interno. Così, sembra sempre di essere trsportati in altre epoche e in altri spazi, dimenticandosi per qualche ora del caos cittadino.

"Il Ciacolon non è mai stato aperto a pranzo, proprio per la corposità del menù, più indicato per le cene tranquille nel fine settimana. Adesso, con la nuova apertura, i clienti sono nettamente aumentati, e pensiamo di aver fatto la cosa giusta adeguandoci alla vita odierna, con i ritmi più frenetici e la maggiore richiesta da parte delle fasce giovani. Il locale è pensato proprio per i ragazzi che vogliono concedersi una pausa veloce in compagnia, senza spendere troppo e mangiando il giusto".

La Ciacola è aperta dal giovedì al sabato dalle 12 alle 14, e dalle 19 a mezzanotte. Il lunedì e mercoledì solo su richiesta, e per gruppi di minimo 15 persone. Una trovata informale, non impegnativa, in cui godersi la ricercatezza culinaria senza mai sentirsi fuori luogo. Scambiando quattro "ciacole" tra amici.

Manuela Marascio

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