Dopo 83 giorni di forzato digiuno, i milioni di affamati di calcio da oggi possono tornare a gustare il loro piatto preferito. Ritorna il campionato di calcio, il primo con la Var, l'ausilio tecnologico per arbitro e assistenti (sperando che serva a calmare le immancabili polemiche), il primo con Rizzoli designatore, il primo con il ritorno dei quattro posti per le italiane in Champions League, il primo con la novità assoluta del Benevento tra le grandi della serie A.
Sarà anche e soprattutto una stagione in cui entrambe le formazioni torinesi partono con obiettivi ambiziosi. Per la Juve non è una novità. La Vecchia Signora è la regina del nostro calcio, è reduce dal record assoluto dei sei scudetti consecutivi e adesso tutti la attendono al varco per capire se saprà ancora riscrivere la storia. Per Allegri inseguire lo scudetto è un obbligo, la novità è che il suo collega granata Mihajlovic quest'anno parte davvero con le carte in regola per poter centrare l'Europa e consentire a Torino di avere due squadre nelle prossime competizioni internazionali, come succede alle maggiori città europee.
Con il mercato aperto fino al 31 agosto, le carte potrebbero essere sparigliate in extremis, ma la Juve è ancora davanti a tutti nella griglia di partenza. I banconeri hanno cambiato molto, perdendo un leader difensivo ed emotivo come Bonucci, i senatori (da Buffon a Chiellini, da Marchisio a Barzagli) hanno tutti un anno in più e le novità nel pacchetto offensivo, da Douglas Costa a Bernardeschi, sono servite ad aggiungere qualità e profondità all'organico, ma non hanno colmato le lacune emerse nel finale della scorsa stagione. Che resta superlativa, malgrado il flpo contro il Real nella finale di Champions.
L'ingaggio di Matuidi in extremis per rafforzare il centrocampo potrebbe rivelarsi quello più importante, ma la vera chiave di volta sarà capire se questo gruppo ha ancora quella smisurata fame di vincere che gli ha permesso di comandare negli ultimi sei anni. E verificare chi, tra il vecchio Barzagli, il giovane Rugani e l'esperto Benatia, saprà raccogliere l'eredità di Bonucci, che ora è il capitano di un Milan che, assieme al Napoli e forse all'Inter, guida il plotone delle concorrenti al titolo della squadra di Allegri.
Il Toro di Mihajlovic non mira tanto in alto, ma se un anno fa erano solo proclami estivi quelli di lottare per l'Europa, stavolta le basi per arrivare nel gruppo delle migliori ci sono. I big sono tutti rimasti, soprattutto mister 100 milioni Belotti e nessuno vuole pensare che gli ultimi giorni di mercato possano portare ad un clamoroso addio. Con la conferma del Gallo, miglior bomber italiano del campionato per distacco, gli innesti dei giovani Lyanco e Bonifazi a puntellare una difesa che era stata troppo fragile lo scorso anno, le altre novità prodotte dal mercato (specie Rincon e il portiere Sirigu), ma soprattutto l'auspicabile crescita collettiva di un gruppo pieno di giovani, ora c'è tutto per arrivare in Europa League.
Un obiettivo da centrare passando dalla porta principale, senza attendere le sciagure del Parma (come avvenne nel 2014) o facendolo da sorpresa, ma con la consapevolezza che il Toro ha definitivamente rialzato la testa e punta ad entrare nel gruppo delle migliori sei-sette squadre del campionato per rimanerci stabilmente. Cairo è un imprenditore di successo, è il primo editore italiano, è arrivata l'ora di occupare un ruolo da protagonista anche con il Toro.
Si comincia oggi pomeriggio con Juve-Cagliari, domani sera debutto a Bologna per il Torino. Il derby di andata si giocherà a fine settembre. Buon campionato a tutti.
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