Politica - 23 agosto 2017, 11:13

Rsa "Carlo Alberto", sindacati sul piede di guerra

"Il bando approvato non prevedeva garanzie per i lavoratori"

Rsa "Carlo Alberto", sindacati sul piede di guerra

Il consiglio comunale di Torino, nel marzo scorso, ha approvato con 24 voti favorevoli e nove astensioni la delibera degli assessori al Bilancio, Sergio Rolando, e ai Servizi Sociali, Sonia Schellino, che dispone mediante un provvedimento ad evidenza pubblica, la concessione patrimoniale per la durata di trenta anni dell'immobile principale che ospita l'Istituto "Carlo Alberto", casa di riposo per anziani del Comune di Torino, in corso Casale 56.

Il provvedimento, in accordo con l’Asl unificata “Città di Torino”, aveva modificato precedenti intendimenti che prevedevano la cessione dell’immobile all’Asl TO2. Sulla questione intervengono oggi le organizzazioni sindacali con Cgil Torino, Andrea Ferrato; Cisl Torino, M. Cristina Terrenati; Uil, Domenico Paoli; Fp Cgil Torino, Paolo Manassero; Fp Cisl Torino, Tiziana Tripodi e Uil Fpl, Nicolino Conconi. Questo il testo del comunicato congiunto:

“Era chiaro fin da subito che i 14 milioni, previsti come canone minimo di locazione, per la concessione trentennale della storica R.S.A., fossero utili a far quadrare il bilancio comunale. Purtroppo risultava anche chiaro che per raggiungere lo scopo il Comune fosse anche disponibile a sacrificare le oltre 100 lavoratrici e lavoratori che fino ad oggi hanno garantito il servizio nella struttura.

Il bando di gara, contrariamente a quanto richiesto dalle OO.SS., non prevedeva precise garanzie per il personale se non un blando rimando che per garantire continuità assistenziale e “costituire una garanzia occupazionale l'aggiudicatario “si impegnerà, ai fini dell'individuazione del personale da assumere, a verificare preventivamente la disponibilità e garantire priorità al personale già operante nella struttura alle dipendenze della ditta appaltatrice...”

Le OO.SS. di categoria, congiuntamente alle rispettive confederazioni, non appena pubblicato il bando di gara, avevano segnalato all'Assessore al bilancio le pesanti ricadute negative che una così blanda garanzia occupazionale avrebbe avuto sul personale impiegato denunciando anche il mancato confronto preventivo che avrebbe scongiurato una così grave situazione.

In tale incontro da parte dell'Assessore Rolando non abbiamo trovato alcuna disponibilità e volontà politica a sostegno delle lavoratrici e lavoratori. Purtroppo anche le successive richieste d'incontro avanzate agli Assessori alle Politiche Sociali e al Lavoro, nonostante i ripetuti solleciti, sono state fino ad oggi ignorate.

Le nostre preoccupazioni legate alla tenuta occupazionale, normativa retributiva si sono rafforzate non appena incontrata la Cooperativa Quadrifoglio. La Cooperativa che, con un’ offerta di 15 milioni di canone, si è aggiudicata la concessione trentennale della struttura, 1 milione in più oltre i 14 previsti a gara, ha comunicato la disponibilità a valutare prioritariamente l'assunzione di parte del personale come nuove assunzioni, con periodo di prova e cancellando gli scatti d'anzianità maturati riducendo di fatto le retribuzioni percepite.

Sarà un caso ma molto probabilmente, l'incremento di un milione di euro offerto dalla Cooperativa Quadrifoglio rischia di essere interamente finanziato dai lavoratori che, per anni e fino ad oggi, hanno garantito il servizio.

Riteniamo gravissima la posizione assunta dal Comune nei confronti delle lavoratrici e lavoratori auspichiamo che, così come dichiarato in più occasioni, questa giunta si preoccupi veramente del destino dei lavoratori in appalto impegnandosi fattivamente a loro sostegno passando dalle sterili affermazioni a fatti concreti. Le scriventi OO.SS. saranno al fianco delle lavoratrici e lavoratori nel conseguente percorso di lotta per garantire il mantenimento dei loro posti di lavoro senza danni economici. Purtroppo il danno è fatto ma auspichiamo che spazi di mediazione possano ancora essere percorribili.

Riteniamo infatti, che il mantenimento del dato occupazionale e della capacità reddituale debba essere non solo preoccupazione delle scriventi, ma ancor prima delle Istituzioni, il Comune di Torino è responsabile per questi lavoratori che nella maggioranza sono anche cittadini di questo territorio. Questa vicenda rende ancora più urgente una conclusione positiva del percorso intrapreso con il Comune per arrivare alla definizione di capitolati d'appalto tipo che garantiscano reali clausole sociali per le lavoratrici e lavoratori impiegati negli appalti”.

Flavio Giuliano

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