Politica - 05 settembre 2017, 07:30

Il Ministro Martina a Torino: “Dobbiamo interpretare il bisogno di protezione”

Maurizio Martina, Ministro delle Politiche agricole e vicesegretario nazionale del PD, è intervenuto alla Festa dell’Unità di Torino. Gariglio: “Sinistra responsabile della crescita del populismo”. Ha parlato anche il segretario cittadino Morri

Il Ministro Martina a Torino: “Dobbiamo interpretare il bisogno di protezione”

La Festa dell’Unità di Torino ha visto ieri sera, 4 settembre, l’intervento del Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, in veste di vicesegretario nazionale del Partito Democratico. È stata un’occasione per pensare alle prossime elezioni politiche e fare autocritica sul percorso finora intrapreso, anche alla luce della sconfitta elettorale sul campo torinese.
All’incontro, moderato da Ludovica Cioria, membro del direttivo nazionale PD, sono intervenuti anche Davide Gariglio, segretario regionale del PD Piemonte, e Fabrizio Morri, segretario del PD torinese. 

“Il momento che stiamo attraversando – ha spiegato Morri, delineando l’attuale quadro politico – è molto difficile per un partito come il nostro che vuole essere quello su cui contano i più deboli. Il mondo è percorso da inquietudini e insicurezze, e la storia ci insegna che le società hanno sempre reagito a queste cose spostandosi a destra. Tutte le forze di sinistra e centrosinistra del mondo occidentale sono in difficoltà”.
“In Europa – ha aggiunto Davide Gariglio – c’è uno scollamento tra i partiti tradizionali di sinistra e i ceti popolari. Con la crisi economica del 2007, la crisi migratoria e il terrorismo cresce la paura negli strati più poveri della popolazione e nei quartieri periferici. La sinistra è responsabile della crescita del populismo, forse perché ci siamo sentiti superiori agli altri, ma se non daremo risposte le persone andranno verso chi ne darà di semplicistiche”.

“Fare la democrazia – ha affermato il Ministro Martina – è uno degli esercizi più complicati che lo spazio pubblico ci mette davanti. Come si fa a posizionare una risposta istituzionale all’interno delle fratture sociali? Dobbiamo costruire strumenti e comunità”. In questo, il Ministro ha poi ribadito l’importanza di evitare l’autoreferenzialità e l’autocelebrazione. “A volte – ha detto – corriamo il rischio di piacerci un po’ troppo”.

“Non dobbiamo rinunciare – ha proseguito Martina – alla vocazione del Partito Democratico di essere il partito del Paese. Dobbiamo interpretare il bisogno di protezione che c’è oggi, perché non sono paure infondate. Il mondo del lavoro, ad esempio, è cambiato, ma la risposta non può essere lo Statuto dei Lavoratori, che risale agli anni ’70”.
E, nonostante alcune interruzioni causate da una perdita di tensione dell’impianto elettrico, l’incontro ha posto l’accento su alcuni provvedimenti dell’attuale Governo e di quello precedente, presieduto da Matteo Renzi che “ha avuto il merito di cercare il nuovo”.
“Dobbiamo guardare da dove siamo partiti – ha sottolineato il Ministro – per capire cosa abbiamo fatto. Il reddito di inclusione, ad esempio, non basta, ma si tratta del primo provvedimento per la lotta alla povertà in questo Paese, unico in Europa a non averlo”.

Poi c’è il tema immigrazione, sul quale il PD sta cercando di recuperare terreno nei confronti degli altri avversari politici. “Quando si dice aiutiamoli a casa loro – ha precisato Gariglio – si intende che dobbiamo evitare che le persone partano e muoiano in mare, dobbiamo dare prospettive nei loro Paesi d’origine”.
“Dobbiamo ricucire gli strappi e creare una comunità – ha concluso Martina –, il Paese va sbloccato”. E durante l’incontro, il Ministro ha citato e ringraziato l'ex ct della nazionale italiana di pallavolo, Mauro Berruto, presente in sala, come esempio per la costruzione di un lavoro di squadra che, secondo Martina, dovrebbe essere applicato anche alla politica.
“Sono venuto per assistere all’incontro e salutare un amico – ha commentato Berruto a margine dell’incontro – e vedere anche quali possono essere le dinamiche dei prossimi sei mesi. Tempo fa sono stato invitato a un’assemblea del PD a Milano, per raccontare la mia esperienza e ciò che so fare, cioè la costruzione di un lavoro collettivo. È stato molto positivo”.

Paolo Morelli

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