Pd all'attacco di Appendino: "Dopo l'argenteria, venderà i gioielli di famiglia come Iren"

"Oggi Appendino vende la piccola argenteria (le quote di società partecipate minori), ma a breve metterà sul mercato il gioiello di famiglia, cioè le quote di Iren". E' un monito severo quello che lanciano il senatore Stefano Lepri e la consigliera comunale Monica Casalis, entrambi esponenti del PD. 
"Possiamo comprendere la necessità di ridurre moderatamente le quote del Comune in Iren, allo scopo di venire incontro alla riforma Madia e alle prescrizioni di risanamento della Corte dei Conti, ma un’uscita eccessiva da questa fiorente società ci metterà in difficoltà nei prossimi anni. Da un lato, Iren custodisce asset fondamentali, come le dighe e il termovalorizzatore, e deve quindi mantenere un’elevata quota di capitale pubblico per garantire al Comune un ruolo in decisioni strategiche. Dall’altro, limitarsi a fare cassa coi gioielli di famiglia è pura finanza creativa, se non si procede di pari passo a un serio piano di razionalizzazione della spesa pubblica e ad una seria politica delle entrate. Piani che il duo Appendino/Rolando non ha minimamente impostato. Ad esempio, non abbiamo sentito proposte coraggiose come un deciso passaggio allo Stato delle costose scuole dell’infanzia comunali, mentre si assumono 100 nuovi dipendenti amministrativi di cui non si coglie la necessità".

Dunque, la stoccata finale: "Oggi Appendino può vendere i gioielli di famiglia, magari spinta da qualche lobby torinese, ma una volta venduti non ci saranno più, con i relativi dividendi. Come farà a garantire gli equilibri di bilancio nel 2018?".