Attualità - 23 settembre 2017, 17:08

Protesi Dentaria Gratuita per il diritto universale al sorriso: da Mirafiori l'appello a dentisti e odontotecnici

I consiglieri della Circoscrizione 2 hanno incontrato l'associazione che si occupa di servizi odontoiatrici gratuiti per soggetti disagiati. Tantissimi richieste, ma ancora pochi operatori.

Protesi Dentaria Gratuita per il diritto universale al sorriso: da Mirafiori l'appello a dentisti e odontotecnici

Un giorno senza sorriso è un giorno perso, diceva Charlie Chaplin. E per chi, nella vita, ha già perso tanto, o non ha mai avuto nulla, essere privato della facoltà di sorridere equivale all'esclusione e all'emarginazione totale. Per questo, di fronte all'aumento esponenziale della correlazione tra malattie del cavo orale e disagio sociale, c'è chi ha pensato di fornire gratuitamente un servizio odontoiatrico ad hoc, come bisogno primario per la dignità dell'individuo.

La commissione alle politiche sociali della Due ha fatto visita ieri alla sede di Protesi Dentaria Gratuita, in via Negarville. Oltre venticinque anni di storia per un'associazione da sempre votata all'assistenza delle persone svantaggiate, in nome di una cura universale, senza discriminazioni. Nata nel 1987 dall'unione di odontoiatri e odontotecnici, e al tempo unica realtà di questo tipo in Italia, si stabilì inizialmente in via Marsigli. Qui, dopo i primi anni di febbrile attività ma in carenza di medici, arrivarono in aiuto i volontari di Camminare Insieme. Dopo un paio di temporanei trasferimenti, prima in via Pacchiotti poi al Sermig, l'associazione si insediò definitivamente a Mirafiori Sud nel 2008. E da allora riceve in continuazione richieste da parte dei servizi sociali, che segnalano i casi più critici tra indigenti, disabili psichici o fisici, tossicodipendenti, alcolisti, sieropositivi - italiani o stranieri. Persone che diversamente non potrebbero avere accesso a trattamenti sanitari costosi, e che risentono pesantemente della difficoltà nel mantenere una corretta igiene orale.

Il sostegno della Compagnia di San Paolo ha permesso di realizzare in via Negarville una struttura dotata di ambulatorio, con tre studi odontoiatrici, una sala d'attesa, una stanza per l'UTA (unità di trattamento dell'aria), un laboratorio odontotecnico adiacente e i vari spogliatoi e servizi igienici. Il tutto nel pieno rispetto dei canoni imposti dalla commissione di vigilanza dell'Asl.

Il vicepresidente dell'associazione Giorgio Migliore ha guidato i consiglieri per un giro dei locali, mostrando loro le varie sale in cui operano gli odontoiatri e spiegando le procedure da seguire, con un'attenzione particolare alla sterilizzazione. Molti pazienti, infatti, avendo un trascorso di tossicodipendenza, sono affetti da epatite C, per questo è fondamentale tutelare operatori e clienti da qualsiasi rischio di contagio.
Dentisti, tecnici e volontari qui accolgono i pazienti, ascoltano la loro storia e mantengono il massimo riserbo. Fanno le prime visite, analizzano il problema; non si occupano di cure o estrazioni - che restano di competenza della Asl - ma preparano il calco su cui poi andare a costruire la protesi in resina. "Spesso arrivano persone timide, vergognose, piene di pudore, che vanno messe a loro agio e tranquillizzate", ha spiegato Migliore. "E non mancano, al contrario, i soggetti più aggressivi, da trattare con particolare cura. Ma la cosa bella è che in questo spazio transitano le persone più diverse, ciascuna con il proprio passato. Non esistono differenze di genere, razza o religione, per noi. Viviamo in mezzo a persone sole, per questo vogliamo accogliere tutti".

L'impegno di tutti gli operatori coinvolti è massimo, ma non mancano i problemi organizzativi: i servizi sociali inoltrano richieste provenienti da tutta Torino - è l'unica associazione del genere in città - ed è difficile contenerne l'esubero. Servirebbe un "di più" per tutto: più dentisti, più volontari, più personale da impiegare per la pulizia dei locali. E la Circoscrizione 2 ha promesso di impegnarsi nell'agevolare questa ricerca di aiuto, in vista di un progetto più ampio e articolato. "Il compito della circoscrizione", ha dichiarato il coordinatore Vincenzo Camarda, "dev'essere quello di mettere in contatto realtà simili, e studiare insieme il modo migliore per organizzare un servizio di questa portata, che ha rilevanza su tutto il territorio. Torino si distingue sempre: siamo l'unica città così attiva in campo sociale".

Migliore, raccontando delle telefonate che gli arrivano anche dal sud Italia, ha congedato tutti con un bel sorriso, chiedendo di passare a trovarlo in fututo. Con una nota di amarezza, come la malinconica allegria di Chaplin richiede: "Un'associazione come la nostra, in un mondo che funziona, non dovrebbe esistere. Noi facciamo questo per sopperire alle gravi carenze della sanità pubblica".

Manuela Marascio

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