Eventi - 23 settembre 2017, 22:52

La Juve asfalta il Toro, derby senza storia allo Stadium

Apre e chiude lo scatenato Dybala, in mezzo i gol di Pjanic e Alex Sandro. Gli ospiti granata, in dieci dal 24' per il doppio giallo rimediato da Baselli, sovrastati e mai in partita

La gioia di giocatori e tifosi bianconeri dopo l'1-0 di Dybala

La gioia di giocatori e tifosi bianconeri dopo l'1-0 di Dybala

Doveva essere il derby più equilibrato degli ultimi anni, invece è finita 4-0 come nella sfida di Coppa Italia del dicembre 2015. La gara dello Stadium ha avuto un solo padrone e due soli colori, il bianco e il nero. La Juve ha travolto il Toro in una partita mai in discussione, che di fatto è durata solo 24 minuti, quando i bianconeri, già avanti grazie al Dybala, si sono trovati in superiorità numerica per il doppio giallo rimediato da Baselli.

A quel punto per la squadra di Massimiliano Allegri, già superiore tecnicamente e tatticamente, è stato fin troppo facile vincere largo contro un Toro spuntato, che non ha mai messo Belotti nelle condizioni di provare a essere pericoloso. Dopo il gran gol di Pjanic prima dell’intervallo, è arrivato il 3-0 dell’ottimo Alex Sandro in avvio di ripresa, così nessuno si è accorto che per 84 minuti i bianconeri hanno giocato senza Higuain, entrato solo nelle ultime battute quando Allegri ha concesso la passerella a Mandzukic. La Juve è stata superiore in ogni zona del campo, trovando il quarto gol al 90' con Dybala, per distacco miglior uomo in campo, mentre il Toro è stato tradito ancora una volta da Niang, assolutamente impalpabile, anche se sono stati pochissimi i granata a salvarsi. Tra questi, nonostante il passivo subito dalla difesa, il brasiliano Lyanco, uno sul quale Mihajlovic potrà costruire qualcosa di importante, vista la personalità mostrata dal ventenne brasiliano.

Cronaca. L’Allianz Stadium ribolle di calore ed entusiasmo quando le due squadre scendono in campo. Nella Juve la sorpresa è Higuain in panchina, ufficialmente per lievi problemi muscolari, anche se nel pre partita il dg Marotta aveva parlato di scelta tecnica: Mandzukic è il perno offensivo che vede alle sue spalle il trio Cuadrado-Dybala-Douglas Costa. Anche il Toro conferma il 4-2-3-1, ma le sorprese sono Ansaldi dirottato a sinistra e il giovane brasiliano a comporre la coppia centrale con Nkoulou. Davanti i soliti tre al servizio di capitan Belotti. L’avvio è tutto della Juve, col baby Lyanco costretto a una chiusura decisiva su Mandzukic già dopo 30 secondi, anche se poco dopo il brasiliano rischia di mettere in crisi Sirigu con un retropassaggio azzardato, ma Dybala non ne approfitta. L’argentino al 6’ è protagonista di un gran numero, poi Cuadrado si esibisce in un grande slalom, ma appena dentro l’area calcia senza però inquadrare la porta. Dopo 8 minuti si vede finalmente anche il Toro, ma il tiro di Ljajic è alto. Poco dopo i granata potrebbero far male con una bella ripartenza, ma Iago Falque perde l’attimo fuggente al momento di calciare, poi è di nuovo la Juve a riprendere il comando delle operazioni, con Matuidi e Pjanic che stravincono il duello con Baselli e Rincon in mezzo al campo.

La Juve ha anche un Alex Sandro molto ispirato sulla sinistra, sul crosso del brasiliano Dybala però è in lieve ritardo. Il fuoriclasse bianconero, però, è prontissimo ad approfittare di una doppia dormita prima di Baselli e poi di Ricon, ruba palla all’ex compagno e si invola, trovando la rasoiata che trafigge Sirigu appena dentro l’area. E’ il minuto 16, ne passano altri otto e la partita virtualmente si conclude, perché il già ammonito Baselli commette un fallo più plateale che cattivo su Pjanic e Giacomelli non mostra alcuna clemenza, spedendolo anzitempo negli spogliatoi. Né il giocatore del Toro, né Mihajlovic (poi subissato di fischi e insulti dalla curva bianconera) la prendono bene, andando a protestare vivacemente col quarto uomo, ma sotto di un gol e di un uomo per i granata la gara diventa una mission impossible. Miha prova a tamponare l’emorragia togliendo Iago Falque per aggiungere sostanza in mezzo al campo con Acquah, ma ormai la Juve è padrona assoluta del gioco. Lyanco si segnala per alcune ottime chiusure, Sirigu dice di no a Pjanic, ma al 40’ il bosniaco trova l’angolino giusto sul tocco di Cuadrado e col 2-0 la gara di fatto è chiusa già prima dell’intervallo, nonostante il tentativo di Belotti su punizione di Ljajic poco prima del 45’.

Si riparte nella ripresa con l’onda bianconera che continua ad imperversare, Alex Sandro fa le prove al 3’ e poi al minuto 11 firma la rete del 3-0, di testa su azione d’angolo, sovrastando di testa un marmoreo Niang, autore dell’ennesima prova incolore. A questo punto Allegri comincia a pensare alla Champions e alla gara contro l’Olympiakos, regalando mezz’ora di riposo all’applauditissimo Cuadrado (al suo posto Bernardeschi) e più tardi a Matuidi (dentro Bentancur). Nel frattempo i suoi potrebbero trovare persino il 4-0, se Sirigu non facesse un mezzo miracolo sul colpo di testa di Benatia e poi ci fosse un doppio salvataggio sulla linea dei granata, oltre al palo colto da Mandzukic, in un’azione d’attacco interminabile della Juve. Il Toro fa fatica persino a superare la metà campo e solo nel finale Mihajlovic decide di sostituire l’inconsistente Niang con Boyé, ma a quel punto qualsiasi cambio sarebbe risultato ininfluente. Bello l’applauso del pubblico bianconero all’ex Rincon, quando viene sostituito dallo svedesino Gustafson.

Nel finale Sirigu evita la goleada della Juve con un paio di ottimi interventi, la Juve gioca sul velluto ma al 90' cala comunque il poker con il solito imprendibile Dybala. Per i bianconeri ora l'impegno in Champions e domenica 1° ottobre la difficile trasferta di Bergamo contro l’Atalanta, mentre i granata proveranno a lavare la ferita del derby tornando al successo nella gara casalinga contro il Verona.

 

Juventus – Torino 4-0

JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon; Lichtsteiner, Benatia, Chiellini, Alex Sandro; Matuidi (26’ st Bentancur), Pjanic; Cuadrado (16’ st Bernardeschi), Dybala, Douglas Costa; Mandzukic (34’ st Higuain). All. Allegri

TORINO (4-2-3-1): Sirigu, De Silvestri, Nkoulou, Lyanco, Ansaldi; Baselli, Rincon (30’ st Gustafson); Iago Falque (29’ Acquah), Ljajic, Niang (24’ st Boyé); Belotti. All. Mihajlovic

Arbitro: Giacomelli di Trieste

Reti: 16’ Dybala, 40’ Pjanic, st 11’ Alex Sandro, 45' Dybala

Ammoniti: Ljajic, Benatia, Acquah

Espulso: Baselli

Spettatori: 40.186 per un incasso di 2.100.318 Euro

Massimo De Marzi

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