Politica - 28 settembre 2017, 22:30

"Loro chiusi nei palazzi, noi in città": Landini, Fratoianni e Varoufakis a Torino

Al Proxima continua la rassegna di dibattiti. Fratoianni: "alleanza col Pd impossibile"

"Loro chiusi nei palazzi, noi in città": Landini, Fratoianni e Varoufakis a Torino

Continua il Proxima, il festival "contro G7" organizzato a Torino dalle forze politiche di sinistra, che da giorni e fino a domenica sta vedendo una lunga serie di eventi e dibattiti i Murazzi. E continua anche la lista degli ospiti celebri che stanno passando per il capoluogo piemontese, che proprio ieri ha visto l'arrivo di Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, l'ex segretario nazionale della Fiom Maurizio Landini, Gianis Varoufakis, ex ministro dell'economia greco e ora fondatore di Diem 25, e Lorenzo Marsili, omologo italiano per Diem. 

Il tema del dibattito è uno dei leitmotiv di Proxima: "99% per tanti, non per pochi". E su questa traccia i relatori non sono andati molto per il sottile.

"Un regime degenerato ha sempre paura dei suoi cittadini - esordisce Varoufakis parlando del meeting spostato da Torino a Venaria - La violenza non è mai la risposta, ma a volte diventa inevitabile. Ora abbiamo bisogno di un movimento pacifico che dia speranza alla maggioranza delle persone". Anche i governi   italiani hanno avuto una colpa nella questione ellenica, dice Varoufakis: "Nel 2015 in Grecia c'è stato un colpo di Stato, in cui non hanno usato i carri armati ma le banche. E l'Eurogruppo per fare questo si è servito anche di un politico italiano: Piercarlo Padoan. È ora si chiedono come mai hanno perso le elezioni e come mai Renzi sia diventato uno zimbello". "Questo G7 - chiude l'ex ministro greco - non ha parlato dell'eredità della crisi e dell'impatto dell'automazione sul lavoro. Come il Titanic, dopo aver preso un iceberg, si stanno spargendo i posti sul ponte".

Nicola Fratoianni parla di un "meeting chiuso, mentre noi siamo in città ad aprire spazi per tutti. Oggi l'emergenza non è l'immigrazione, ma le disuguaglianze: una minoranza che si è arricchita sempre di più durante la crisi". Ma il Proxima è stato anche la prima prova sul campo di Alternativa Popolare: "È un grande successo. Ora dobbiamo ricostruire spazi dove ascoltare". Sul tavolo c'è anche un'altra questione di prim'ordine: "A oggi costruire un'allenza col Pd è impossibile - dice secco Fratoianni - non per voglia di essere minoranza, ma per cose come il Jobs Act, la Buona scuola, le guerre ai poveri invece che alla povertà". Ma al contempo, si dice molto favorevole a una lista unitaria di sinistra.

Molto atteso anche l'ex segretario Fiom Maurizio Landini: "C'è una storia che parte dalla caduta del Governo Berlusconi, quando una lettera della Bce attaccava già l'articolo 18 e la scuola, e la linea non è cambiata in Monti, Letta, Renzi e Gentiloni. Non siamo andati a votare su nessuno degli interventi e non abbiamo mai potuto decidere liberamente su cosa si doveva fare". Per quanto riguarda la vita e la prospettiva della sinistra, "non basta unire o ricostruire la sinistra, dobbiamo ricostruire l'unità sociale. Per un giovane o un precario cosa sono la destra o la sinistra se con loro al governo non cambia niente?".

Fratoianni ha poi infine Landini a entrare in politica, incassando il rifiuto, scherzoso ma fermo, dell'ex segretario Fiom

Bernardo Basilici Menini

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