Si è conclusa ieri poco dopo le 18 la cerimonia di ordinazione episcopale di Monsignor Derio Olivero, nuovo vescovo di Pinerolo. A officiare la cerimonia l'arcivescovo di Torino Monsignor Cesare Nosiglia alla presenza di tutti i vescovi delle diocesi piemontesi e valdostane e di tutti i sacerdoti della Granda.
È con profonda commozione e un po' di malinconia che la comunità fossanese si è stretta intorno a Derio, finora vicario del vescovo di Cuneo per la diocesi di Fossano. Un uomo importante per la città, di grande spessore morale e di profonda cultura, capace di creare coesione e collaborazione tra realtà cittadine apparentemente lontane.
Avranno un nuovo amico, i pinerolesi, e i fossanesi sono pronti a scommettere che Derio saprà essere collante in una comunità così diversa da quella d'origine, con le sue valli, le montagne, le comunità valdese e ortodossa, presenti alla cerimonia. Avrà spesso lo sguardo rivolto a quelle montagne, Derio, e al cielo e alle sue stelle. Dalla natura trae ispirazione, come dalle persone, di ogni estrazione sociale, cultura e religione e dai testi dei brani degli U2, dalle partite del Milan, dai quadri di Caravaggio. Un mix di elementi che lo rendono umano, amico, solidale.
A volte lontano dalla prassi, anche oggi Derio ha regalato alla città che lo ha accolto come parroco 30 anni fa alcuni momenti che resteranno nel cuore a lungo, come il suo discorso finale e la rinuncia ai ringraziamenti istituzionali per ringraziare tutta la comunità: "Siamo in una Chiesa - ha detto - e in chiesa accade una cosa bellissima: siamo tutti uguali davanti a Dio. Grazie, grazie e ancora grazie."
Derio ha anche invitato tutti a un aperitivo che, ne siamo certi, durerà a lungo nel Palazzetto dello sport dove è giunto acclamato da quanti sono riusciti ad entrare.
La travolgente semplicità di don Derio ha coinvolto anche monsignor Piero Delbosco, vescovo di Cuneo, che ha ripetuto i tre grazie di Derio e il sindaco di Fossano Davide Sordella che al termine del suo intervento ha voluto donare a Derio la fascia da sindaco che aveva indosso.