Stefania Batzella lascia il Movimento 5 Stelle, ma resta al suo posto di consigliera regionale. Oggi si è seduta nel gruppo misto di opposizione, ma presto potrebbe fondare il gruppo "Movimento libero e indipendente".
I suoi ex colleghi del Movimento le hanno chiesto di dimettersi, "in coerenza - hanno detto - con quanto professato da lei stessa fino all'altro ieri". Ma lei non ne vuole sapere: "Dimettermi? - ha detto - No. Ho lasciato il gruppo perché non ero stata messa in condizione di fare il mio lavoro. E questo fa la differenza". A quanto dice Batzella, il suo addio è maturato dopo una lunga serie di incomprensioni con gli altri consiglieri pentastellati: "Sono stata discriminata. Non venivo coinvolta nei processi decisionali e nemmeno sui temi sanitari, che pure seguivo insieme a Davide Bono. Ecco, spesso partivano suoi comunicati stampa a mia insaputa. Quando invece li facevo io, dovevo aspettare l'ok del gruppo. Non c'era equità". Ma Batzella ha avuto problemi anche con Francesca Frediani, che l'ha scavalcata sulla questione fasciatoio, che seguiva da tempo. "Nel M5S, si sa - continua - ci sono persone che contano più di altre. Decidono tutti quei pochi noti, non c'è democrazia. E una come me non poteva lavorare. C'è da dire comunque che ho ricevuto messaggi di solidarietà da altri attivisti, che mi hanno addirittura ringraziata per aver denunciato queste situazioni".
Non si è fatta attendere la risposta del Movimento 5 Stelle in Regione, che ha definito le dichiarazioni di Batzella "gravi, infondate, ridicole e lesive della reputazione del Gruppo". "Convinti che i dati di fatto contino più delle menzogne e delle falsità - hanno dichiarato, in una nota - stiamo valutando, insieme ai nostri legali, adeguate azioni a tutela del gruppo regionale, del Movimento 5 Stelle e degli stessi elettori traditi dalle giravolte di Batzella".