Attualità - 18 ottobre 2017, 18:24

Giustizia, nasce Grist, che studia il terrorismo, primo convegno con Spataro

E' una neonata associazione senza fini di lucro che riunisce personaggi di spicco del mondo della giustizia e della sanità

Giustizia, nasce Grist, che studia il terrorismo, primo convegno con Spataro

Si è presentato oggi pubblicamente al Palagiustizia di Torino il Grist, Gruppo italiano di studio sul terrorismo, neo-nata associazione senza fini di lucro che riunisce personaggi di spicco del mondo della giustizia e della sanità. Il convegno inaugurale è aperto dal presidente, Carmine Munizza, nonché past president della Società italiana di psichiatria (Sip) e primario emerito di Psichiatria all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino. Con lui c’è il vicepresidente, Francesco Gianfrotta, magistrato e già presidente della sezione gip del tribunale di Torino.

Condividono l’iniziativa studiosi di diversa formazione, giuristi, medici, psicologi, docenti e ricercatori. L’obiettivo del Grist, spiegano gli organizzatori, è “approfondire la conoscenza di un’emergenza del nostro tempo, il terrorismo di matrice jihadista, nella sua origine storico-politica e nelle ragioni delle adesioni soggettive ai suoi progetti e programmi”. Il primo evento pubblico promosso è un incontro con il procuratore Armando Spataro e il direttore della rivista di Geopolitica “Limes” Lucio Caracciolo, a confronto su “Terrorismo, violenza, radicalizzazione”.

“Intendiamo promuovere e sviluppare una discussione generale tra esperti e cittadini su diversi aspetti di questo fenomeno – spiega il presidente, Carmine Munizza – dall’intreccio degli aspetti geo-politici e militari che ruotano intorno al terrorismo jihadista alle questioni di portata globale che esso evoca, la violenza, la religione, la politica e il possibile rapporto tra loro, e riteniamo particolarmente significativo, per questo primo momento di confronto, lo scambio di esperienze professionali e le riflessioni sul tema tra un uomo delle istituzioni e un intellettuale”.

“Non si può trascurare l’esigenza collettiva di conoscere e far conoscere i percorsi individuali che portano alle scelte di radicalizzazione, estremismo violento e pratica terroristica – precisa il vicepresidente Gianfrotta – si è infatti di fronte a una complessità originata da fattori eterogenei, che per essere esplorata richiede competenze specialistiche e approfondimento sugli strumenti di contrasto più opportuni”.

Elisa Sola

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