Il 2 novembre alle 18 al Circolo dei lettori di Torino "Infine Onlus" organizza una tavola rotonda sulle modalità con cui oggi viene affrontato il lutto e sugli strumenti a disposizione di chi ha bisogno di aiuto per superare un evento esistenziale che è invitabile fronteggiare.
Enrico Cazzaniga, psicologo e psicoterapeuta di AMA Milano Brianza, Diego De Leo, psichiatra, dell’Associazione De Leo Fund, Nicola Ferrari, psicologo e psicoterapeuta dell’Associazione Maria Bianchi, Giuliano Grossi e Marco Tineri, psicologi e psicoterapeuti, Associazione Grief and Growth, si confrontano con Marina Sozzi, tanatologa e presidente di Infine Onlus.
“I professionisti dell’aiuto, spesso, non hanno modo di condividere i risultati delle attività di sostegno che svolgono con le persone in lutto, per confrontarsi sui punti di forza o sui limiti dei metodi che utilizzano – specifica Marina Sozzi. Per questo Infine Onlus vuole avviare un dibattito a beneficio delle istituzioni che si occupano del delicato, e rifuggito, argomento del lutto”.
Il contesto sociale nel quale operano realtà come Infine Onlus (che per propria mission si impegna a non lasciare sole le persone che vivono un’esperienza traumatica o di sofferenza), è difficile: nella nostra cultura ci si aspetta dagli individui un rapido e indolore superamento del lutto. Il che non è sempre possibile. Il malessere frequente dei dolenti ha portato molti (in particolare associazioni e istituzioni), a cercare risposte in grado di offrire nuove strategie di elaborazione. In particolare, si sono moltiplicati i gruppi di sostegno (sia gruppi guidati da psicoterapeuti sia gruppi di Auto Mutuo Aiuto). Oggi l’offerta di aiuto è più ampia di vent’anni fa, mentre ancora esiguo è il dibattito su quali siano i modi migliori per aiutare i nostri contemporanei in lutto. Molti gli interrogativi. È corretto considerare il lutto come un fenomeno da affrontare con strumenti psicoterapeutici? O si tratta piuttosto di un evento esistenziale inevitabile nella vita di tutti? Ma ancora: i lutti non sono tutti uguali. Occorrono strategie diverse a seconda dei tipi di lutto, e dei problemi delle persone nel far fronte alla perdita? Come individuare e indicare la strada giusta per ciascuno? Quali soggetti istituzionali o del Terzo settore possono occuparsene?
Questi quesiti hanno spinto Marina Sozzi a riunire in una tavola rotonda una significativa rappresentanza di professionisti dell’aiuto che operano in Italia e che cercano di elaborare strumenti da offrire a chi si trova a fronteggiare una perdita grave, per adeguarsi alla attuale realtà sociale che ha visto diminuire il sostegno che proveniva agli individui dalle famiglie allargate e dalle piccole comunità. La tavola rotonda intende includere e valorizzare l’opinione delle persone in lutto, alle quali sarà lasciato un rilevante spazio nel dibattito.
“Il lutto è un'esperienza molto diffusa, ma poco condivisa - racconta dalla sua esperienza di psicologo e psicoterapeuta di AMA Milano Brianza Enrico Cazzaniga - La solitudine emotiva, l'isolamento delle persone, talvolta coincide con situazioni di lutti irrisolti. Il lutto richiede un sacrificio. Il sacrificio massimo: rinunciare all'altro. L'aiuto per realizzare questo viatico è importante, a partire dalle forme di aiuto tra pari”.