In occasione del 400° anno dalla fondazione del Carisma Vincenziano e del 20° anno dalla Beatificazione di Federico Ozanam, la Società di San Vincenzo De Paoli organizza il convegno dal titolo: “Carità e Media” che si terrà sabato 11 novembre 2017 contemporaneamente in più città d'Italia. Una tavola rotonda grande come l’Italia intera metterà a confronto giornalisti, operatori dei media e volontari che si ritroveranno nelle sedi di Torino, Milano, Roma e Napoli.
Le quattro città verranno collegate tra loro tramite un sistema di videoconferenza che permetterà al pubblico ed ai relatori di interagire indipendentemente dalla distanza. L'evento Al Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino due giornalisti televisivi, Alessandra Ferraro della RAI e Cesare Davide Cavoni di TV2000, modereranno l’incontro al quale prenderanno parte alcune delle più celebri firme del giornalismo italiano.
La locandina riporta alcune domande: quali saranno i bisogni del povero nel 2030? Quale futuro c’è per il volontariato in un paese che invecchia? In un mondo in cui i tagli alla spesa riducono le risorse a disposizione del welfare pubblico, il ruolo del volontariato diventa sempre più determinante. Ma in un paese che vede l’età pensionabile aumentare costantemente è sempre più difficile trovare nuovi volontari che affianchino le associazioni. Ecco che la comunicazione può rivelarsi un buon veicolo per far conoscere i valori della nostra associazione, raggiungere persone interessate a dedicare un po’ del loro tempo ad una buona causa e reperire nuove risorse per i nostri progetti. Media e Carità sono davvero due mondi così lontani? La Carità è silenziosa. Chi la esercita non ama mettersi in mostra. Ma la Carità non si esaurisce con il gesto stesso: occorre favorire il passaggio dal gesto di Carità alla educazione della Carità. Ciò che viviamo non potrà mai pretendere di risolvere le diverse forme di povertà, ma deve favorire una crescita, deve animare noi stessi, le persone che incontriamo, le nostre comunità, la società tutta. Ecco che i mezzi di comunicazione possono diventare uno strumento pedagogico capace di “contaminare” la società un po’ assente che ci circonda, stimolandola con il nostro esempio. Non si tratta dunque di mettere in mostra un gesto, ma di sviluppare una coscienza comune orientata alla Carità.