Eventi - 25 ottobre 2017, 15:24

Il convegno dei cardiologi: quattro o cinque tazzine di caffè al giorno salvano il cuore

Le XXIX giornate cardiologiche “Advances in Cardiac Arrhythmias and Great innovations in Cardiology” si svolgeranno il 27 e 28 ottobre al Centro congressi

Il convegno dei cardiologi: quattro o cinque tazzine di caffè al giorno salvano il cuore

In passato è stato demonizzato dal mondo medico, ma oggi arriva la conferma: il caffè, consumato nelle giuste quantità, ovvero quattro o massimo cinque tazzine al giorno, è un salva cuore. La tesi che la bevanda preferita dagli italiani riduca la mortalità cardiovascolare arriverà, il 27 e 28 ottobre, alle XXIX Giornate cardiologiche “Advances in Cardiac Arrhythmias and Great innovations in Cardiology”, che si svolgeranno al Centro congressi. Qui i cardiologi della Mayo clinic di Rochester (Minnesota) discuteranno dei risultati dei più recenti studi, ricerche ed esperienze sul campo e saranno presenti anche i maggiori esperti europei provenienti da Germania, Francia e Svizzera. L’evento è organizzato e diretto da Fiorenzo Gaita, direttore di cardiologia presso la facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di Torino e direttore della cardiologia dell’ospedale Molinette di Torino, e Sebastiano Marra, direttore del dipartimento cardiovascolare del Maria Pia hospital di Torino.

Quest’anno, il meeting è incentrato sulla prevenzione. Negli ultimi 30 anni la mortalità per cause cardiovascolari si è dimezzata. Analizzando le cause di tale diminuzione, i ricercatori hanno rilevato che in gran parte è dovuta alla correzione dei fattori di rischio. Sul caffè, spiega Marra, “tre imponenti lavori, una metanalisi (tecnica clinico-statistica che genera un unico dato conclusivo da più studi su uno stesso argomento) e due importanti ricerche, hanno dimostrato gli effetti positivi del caffè indipendentemente dalla caffeina”. “Quattro o cinque tazzine di caffè al giorno – prosegue - anche decaffeinato, riducono la mortalità cardiovascolare in follow up che vanno da 10 a 18 anni.

A lungo termine, bere caffè ha un effetto positivo. Il lavoro di metanalisi condotto negli Stati Uniti, rileva che anche la mortalità per tumore viene significativamente ridotta. Il risultato non è legato alla presenza di caffeina, ma alle sostanze antiossidanti che sono contenute nel chicco di caffè. Il chicco di caffè è la sostanza con più antiossidanti esistente in natura”.

Si potrebbe obiettare che il caffè ecciti, agiti e provochi insonnia. Ma a quanto pare anche questi sono luoghi comuni sfatati dalla ricerca. “Esistono dati su oltre 10mila individui che rivelano che chi assume caffè -su lungo periodo- ha meno ansia, dorme meglio, non ha la pressione più alta rispetto a chi non lo beve. Uno studio francese che ha analizzato oltre 200mila persone, su un periodo di 8-10 anni, riferisce dati positivi sulla mortalità. I dati piemontesi confermano che chi beve caffè ha un umore migliore, meno ansia, riposa meglio, non ha pressione o colesterolo più alti”. Analoghi effetti positivi sulla salute del cuore, seppur di più lieve entità, si riconducono all’assunzione di cioccolato fondente all’85-90%.

Elisa Sola

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