Attualità - 30 ottobre 2017, 11:55

Dal Mediterraneo a Torino per aiutare l'ambiente: Fondazione CRT e Nazioni Unite "allenano" 25 innovatori

Dal Mediterraneo a Torino per aiutare l'ambiente: Fondazione CRT e Nazioni Unite "allenano" 25 innovatori

Dalla Siria all'Egitto, da Israele alla Palestina, dalla Spagna alla Bosnia-Erzegovina: arrivano da 17 paesi affacciati su entrambe le sponde del Mediterraneo i 25 giovani imprenditori sociali della green economy che partecipano al progetto internazionale "Entrepreneurs for Social Change", realizzato da Fondazione CRT e dall'Agenzia delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale.

Gli startupper (12 ragazze e 13 ragazzi), tutti under 35, saranno " allenati" e affiancati per un anno, con l'obiettivo di avviare o potenziare l'impresa sociale nel proprio Paese d'origine. Un'area del mondo, quella del Mediterraneo, caratterizzato da alti tassi di disoccupazione giovanile e segnata da diffusi conflitti e migrazioni: tra il 1 gennaio e il 30 settembre 2017 sono arrivati via mare in Europa 133.386 migranti.

"Questo progetto", sottolinea il Presidente della Fondazione CRT, "è un accelleratore di cambiamento e dialogo, un veicolo di conoscenza e di rispetto reciproco, al di là delle divisioni sociali, economiche e culturali".

Energie rinnovabili, agribusiness, eco-fashion, eco-turismo, design, videomaking, servizi per persone con disabilità, attività educativa e la nuova frontiera del bitcoin sono alcuni degli ambiti in cui sono nate le 25 idee imprenditoriali: l'ingegnere e ambientalista egiziana Alyaa lavora per la "conversione" degli scarti delle palme in legno ecologico; la serba Anja propone giardini verticali che permettono di realizzare orti "fai da te" in piccoli spazi, mentre il marocchino Otmane vuole lanciare un rivoluzionario sacchetto per la cottura del cibo, che permette un risparmio del 55% del consumo di legna nelle aree rurali e del 75% di gas nelle aree urbane.

Cinzia Gatti

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