La giunta comunale di Venaria ha voluto fare chiarezza sull'acquisizione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. "Non è compito della Commissione legalità acquisire i beni confiscati alla criminalità organizzati, ma dell'Amministrazione e degli uffici preposti", ha spiegato il sindaco Roberto Falcone.
"Abbiamo avviato l'iter con i tempi giusti, seguendo le procedure in capo all'Assessore Castagno per la parte patrimoniale e all'Assessore Nozzetti per la parte progettuale. Peraltro a tutte le domande a riguardo abbiamo già risposto in Consiglio a un'interrogazione della stessa consigliera Virga".
Di seguito, è giunto l'intervento del vice sindaco Angelo Castagno: "Dopo un sopralluogo preliminare avvenuto il 23 giugno 2017, la scorsa estate il settore Patrimonio ha avviato la procedura con cui è stata fatta la richiesta di acquisizione all’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata; per completare la procedura occorre la presentazione di progetti a contenuto sociale la cui competenza spetta all’Assessore Nozzetti; si tratta perciò di un iter che sta venendo portato avanti correttamente e con il coordinamento di più settori".
Infine, ecco l'intervento dell'assessore Claudia Nozzetti: "Già a fine giugno l’assessore Castagno ha portato in giunta l’acquisizione di questi beni da prendere in gestione come Politiche sociali. Passata la delibera, ci siamo attivati nell’immaginare delle possibili progettualità. Il momento siamo stati coinvolti come Assessorato e come uffici è stato a settembre, quando siamo riusciti a organizzare un incontro insieme al curatore fallimentare il 20 di ottobre. Inoltre relativamente al bando in scadenza il 30 settembre, che secondo alcuni avremmo “snobbato”, gli uffici si sono attivati per la partecipazione".
"Ci siamo però resi subito conto che, per quelle che sono le risorse sul territorio, non sarebbe stato possibile mettere in atto delle azioni significative e avrebbe significato sottrarre lavoro e tempo, per un bando dalla disponibilità economica irrisoria (200 mila euro su tutta la Regione) che avremmo affrontato senza una vera possibilità di vincere. Le cose si fanno non per spot, ma dove hanno un concreto e reale significato".





