Economia e lavoro - 10 novembre 2017, 17:53

Nel cuneese la logistica è farina del sacco di Molino Chiavazza

L’azienda piemontese leader nella produzione di farine confezionate ha acquistato un’area di 65 mila metri quadrati dell’ex Teskid di Carmagnola

Nel cuneese la logistica è farina del sacco di Molino Chiavazza

Erano anni che l’area dell’ex Teskid di Carmagnola sarebbe dovuta essere “bonificata” e Molino F.lli Chiavazza, azienda di Casalgrasso leader nella produzione di farine confezionate per il consumo finale, l’ha acquisita per creare un importante sito logistico che prevede un investimento totale intorno ai 5 milioni di euro. Si tratta di un terreno di 65 mila metri quadrati che permetterà anche alle aziende locali che vorranno utilizzarla di essere maggiormente competitive sul mercato globale.

«L’area cuneese ha sempre subito un’inefficienza logistica cronica. Traffico intenso e sistema viario intasato rallentano ogni giorno il trasferimento delle merci che viaggiano soprattutto su gomma, causando uno svantaggio competitivo che logora risorse e tempo – spiega l’amministratore delegato Luigi Chiavazza –. Ogni giorno transitano mediamente nella nostra azienda 30/40 autotreni di merci.  L’attività è intensa se si considera che il volume annuale dei prodotti in entrata e in uscita supera le 200mila tonnellate».

Il Molino Chiavazza con il proprio marchio «il Molino» è a volume il quarto attore del mercato italiano nelle farine confezionate e, se si considera il totale delle farine in pacchetti prodotte anche a marchio della distribuzione organizzata (private label), la produzione supera le 34.000 tonnellate all’anno ed è pari al 16,6% del mercato nazionale.

Per l’azienda cuneese e la sua consociata, la AL.NA. Srl di Pancalieri - che si occupa della produzione, preparazione, confezionamento e commercializzazione di sfarinati di cereali e loro derivati - una delle leve primarie è la logistica.

Questa area, che si trova in una posizione privilegiata essendo molto vicina alla rete stradale, autostradale e marittima, al proprio interno ha un raccordo ferroviario non attivo, allacciato alla ferrovia Torino-Savona, che verrà ripristinato e potenziato. Questa sarà la prima fase di “bonifica” per permettere il passaggio di “super-treni” in grado di trasportare fino a 1.600 tonnellate di cereale alla volta. Questo raccordo permetterà di raggiungere il “corridoio Reno-Alpi”, da Rotterdam sino a Genova, e il “corridoio del Mediterraneo” (Spagna, Francia, Italia, Slovenia e Ungheria). L’utilizzo di questa rete ferroviaria sarà una valida alternativa al trasporto su gomma, che sconta le note problematiche del traffico, e fornirà uno sbocco sui mercati nazionali e d’oltralpe.

Con questi investimenti il Molino F.lli Chiavazza prevede, nei prossimi 5 anni, di incrementare di un 20% il proprio fatturato, e si augura inoltre che anche altre imprese agroalimentari presenti sul territorio utilizzino questa struttura. «Con una logistica vincente si possono ottenere forniture più veloci e sufficienti per competere a livello mondiale», aggiunge Luigi Chiavazza.

 

Secondo stime aziendali, la futura piattaforma logistica dovrebbe produrre effetti benefici sulla circolazione dei mezzi pesanti sulle strade e sulle arterie di attraversamento alpino. Sarebbe infatti possibile ricevere gran parte del grano importato utilizzando treni completi. Questo comporterà una notevole riduzione annua delle emissioni di CO2 e di particolato (PM10), con una importante ricaduta in ambito ambientale. Questo può essere l’inizio di una strategia che nel prossimo futuro potrebbe vedere pubblico e privato insieme per rendere sempre più competitivo il paese Italia.

L’impresa di Casalgrasso, insieme alla consociata AL.NA. di Pancalieri. Conta 57 dipendenti e nel 2016 ha raggiunto un fatturato di gruppo pari a 42 milioni di euro.

c.s.

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