Politica - 10 novembre 2017, 13:24

Embraco, protesta dei lavoratori in piazza Castello

Corteo davanti al Palazzo della Regione, dove è in corso un tavolo di confronto tra le organizzazioni sindacali, il Governatore Chiamparino e l'assessore regionale al Lavoro Gianna Pentenero

Embraco, protesta dei lavoratori in piazza Castello

I lavoratori dell'Embraco di Riva di Chieri in protesta in piazza Castello. Nelle scorse settimane l'azienda, che produce compressori per frigoriferi e fa parte del gruppo Whirlpool, ha annunciato che non rinnoverà i contratti di solidarietà per i 550 lavoratori dello stabilimento torinese, a causa dei ridotti volumi produttivi.

L'azienda ritiene che le produzioni di Riva di Chieri non siano competitive e non prevede investimenti almeno fino al 2020. Immediata la risposta dei lavoratori che, dopo gli scioperi delle scorse settimane, nella tarda mattinata di oggi si sono ritrovati in piazza Castello, davanti al Palazzo della Regione.

All'interno è in corso un tavolo di confronto, al quale siedono le organizzazioni sindacali, il Governatore Sergio Chiamparino e l'assessore regionale al Lavoro Gianna Pentenero. La Regione Piemonte chiede ai vertici dell’Embraco di elaborare un piano industriale credibile, che contempli un investimento significativo sullo stabilimento di Riva presso Chieri, grazie a una produzione in grado di trovare spazio sul mercato e assicurare gli attuali livelli occupazionali.

Il tavolo istituzionale sulla crisi dell’Embraco, come noto, tornerà a riunirsi il 20 novembre presso l’assessorato regionale al Lavoro, con l’obiettivo di verificare le intenzioni della proprietà brasiliana. La Regione ha ribadito la propria disponibilità a mettere in campo tutti gli strumenti utili a garantire la continuità produttiva e occupazionale dello stabilimento piemontese.

Sulla questione è intervenuta così Francesca Frediani del M5S: "Presenti oggi in piazza al fianco dei lavoratori Embraco, di Riva Presso Chieri e Comital di Volpiano. Due aziende emblema del dramma occupazionale torinese, complessivamente quasi 700 lavoratori rischiano di finire in mezzo ad una strada per gli interessi delle multinazionali assecondate dal silenzio della politica locale e nazionale".

"Il caso Embraco rappresenta, con evidenza, un sistema fallimentare: un'azienda che ha attinto a piene mani dai fondi pubblici ora intende smantellare un intero stabilimento produttivo. Alla Giunta piemontese chiediamo di valutare la presenza di eventuali finanziamenti regionali concessi ad Embraco quantificandoli e chiedendone la restituzione. Non siamo più disposti ad accettare questo tipo di situazioni in cui le aziende percepiscono risorse pubbliche per poi delocalizzare creando vere e proprie emergenze occupazionali".

"Alla Regione Piemonte chiediamo fermezza nei confronti di una multinazionale che non presenta certo problemi di bilancio", conclude la Frediani. "Il mantenimento dei posti di lavoro deve venire prima di tutto".

Cinzia Gatti

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