Molti viaggiatori disabili, visivi e motori, lamentano da tempo gravi disagi all'interno della stazione ferroviaria Torino-Stura. La struttura, che riveste grande importanza nel Servizio Ferroviario Metropolitano, presenta infatti parecchie criticità a cominciare dai frequentissimi guasti agli ascensori che dovrebbero rendere accessibili i marciapiedi alle carrozzine. Gli ambienti risultano inoltre quasi sempre solitari e deserti: diventa così ancor più difficile chiedere aiuto o informazioni.
Ciò che tuttavia più disturba, e questo problema non ha apparentemente alcuna giustificazione, è la prassi consolidata di far attestare i convogli in corrispondenza del sottopassaggio privo di ascensore e non, come sarebbe più sensato, vicino a quello usato dalle persone con difficoltà di deambulazione. Queste ultime, in definitiva, sono costrette a percorrere varie centinaia di metri lungo le banchine per raggiungere almeno l'ultimo vagone dei treni. Per chi ha problemi di movimento si tratta spesso di un percorso ad ostacoli.
"Abbiamo segnalato più volte questo problema a RFI" - dichiara il presidente di APRI-onlus Marco Bongi - "ma nessuno ci ha mai degnato di risposta. Non comprendiamo davvero i motivi di un tale ordine di servizio. Se mai ce ne fossero ci piacerebbe almeno che qualcuno ce li dicesse".
Dall'Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti (A.P.R.I.-onlus) fanno altresì notare come sia molto difficile reperire un interlocutore nel mare magnum delle ferrovie. Sui siti internet è difficile trovare numeri di telefono o i nominativi dei responsabili dei vari uffici.
Prosegue Bongi: "GTT almeno ha un disability-menager e tutti i quesiti li possiamo porre a lui. Le risposte non sempre sono positive ma almeno ci vengono date delle risposte. Non è poca cosa".