Politica - 22 novembre 2017, 20:35

"Embraco prende finanziamenti dallo Stato ma lascia a casa 500 lavoratori, che la trattativa passi al Governo"

La richiesta di Francesca Frediani del M5S

"Embraco prende finanziamenti dallo Stato ma lascia a casa 500 lavoratori, che la trattativa passi al Governo"

Embraco non ha presentato alcun piano industriale e per i 500 lavoratori la minaccia della messa in mobilità si fa ogni giorno più fondata.

E’ ormai chiaro che la discussione debba essere spostata intorno ad un tavolo ministeriale  per trattare direttamente con la Whirlpool, la multinazionale degli elettrodomestici, di cui Embraco fa parte. E’ infatti emerso oggi in commissione che l’azienda Brasiliana ha beneficiato per divesi anni di fondi statali per la messa in cassa integrazione di oltre 100 lavoratori a causa di una crisi aziendale che si é  manifestata sin dai primi anni 2000, nel 2014 é stata oggetto di un accordo con la Regione Piemonte all’epoca guidata da Cota, per usufruire di fondi per lo sviluppo e la ricerca nel territorio a fronte di una permuta di locali appartenenti all’azienda.

I locali sono stati infatti acquisiti da Finpiemonte  ma la società, a quanto riferisce l’ex assessora regionale al lavoro Porchietto e l’attuale assessore Pentenero, non ha mai presentato un rendiconto né ottemperato tutti gli adempimenti che Finpiemonte richiede per erogare il finanziamento. 

A questo punto ci si interroga sulle reali motivazioni che hanno spinto l’impresa a non beneficiare dei fondi e probabilmente a pagare di tasca propria i corsi di formazione. E’ possibile che a fronte di una contrazione delle vendite rispetto ai volumi attesi (com’era però prevedibile vista la concorrenza cinese) la società abbia temporeggiato, ritenendo l’accordo non più utile,  per evitare di dover restituire alla Regione l’importo finanziato. E’ probabile infatti che Embraco non sarebbe mai riuscita a garantire i livelli occupazionali previsti dall’accordo.

La contrazione delle vendite poi ha avuto pesanti ripercussioni sui lavoratori che a partire dal 2014 hanno dovuto accettare nuovi contratti di solidarietà che prevedevano una riduzione del 30% degli stipendi.  Una situazione quindi già pesante che ora rischia di diventare tragica per più di 500 famiglie e che getta pesanti ombre sul marchio Whirlpool, un’azienda storica che si è sempre rivolta al mercato delle famiglie e che ha sempre cercato di rafforzare l’immagine di una grossa ma attenta al territorio e al sociale.

c.s.

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