Giovedì 23 novembre dalle 14,30 alle 16,30 un folto gruppo di rappresentanti delle associazioni ambientaliste e animaliste ha manifestato a Torino in Via Alfieri 15, davanti alla sede del Consiglio Regionale, per protestare contro l’anticipata riapertura di 15 giorni della caccia negli ambiti interessati dagli incendi. Solamente i territori di 19 comuni in provincia di Torino e 3 aree in provincia di Cuneo il divieto di caccia è rimasto ed è stato prorogato sino alla fine della stagione venatoria. Le associazioni scriventi avevano richiesto, in conseguenza della siccità e degli incendi, la sospensione della caccia su tutto il territorio regionale e per tutta la stagione venatoria. Tra i motivi della protesta vi sono state anche la mancata pubblicizzazione della anticipata riapertura e la pessima proposta di legge regionale sulla caccia licenziata nella giornata di mercoledì 22 novembre dalla III Commissione consiliare. Una delegazione delle associazioni è stata ricevuta dall’Assessore Giorgio Ferrero il quale ha motivato le scelte dell’amministrazione regionale. Pur riconoscendo all’assessore alcune iniziative legislative positive, come l’istituzione del divieto di caccia per 13 specie selvatiche, le distanze tra il Governo della Regione e le richieste che arrivano dalla società civile restano abissali. Proprio in III Commissione l’assessore Ferrero ha espresso parere contrario all’istituzione del divieto di caccia la domenica, di fatto contribuendo a far respingere questa proposta che era sostenuta anche da consiglieri di maggioranza. E’ proprio la domenica il giorno nel quale si registrano i maggiori incidenti di caccia. Tra la sicurezza dei cittadini e delle famiglie che frequentano le aree naturali e l’interesse della minoranza armata dei cacciatori la Regione Piemonte ancora una volta ha scelto di schierarsi dalla parte dei cacciatori. Non sono mancate nell’occasione manifestazioni di appoggio alle richieste delle associazioni da parte di diversi consiglieri regionali di maggioranza e minoranza.