Economia e lavoro - 28 novembre 2017, 12:40

Susanna Camusso a Torino: "Tutti dicono che va bene, ma la crisi continua a non lasciarci. Dov'è tutta questa crescita?"

Sabato la città della Mole ospiterà la manifestazione Cgil per il nord Italia contro la Legge di Bilancio, rilanciando su lavoro, sanità, contratti, pensioni e sviluppo

Susanna Camusso a Torino: "Tutti dicono che va bene, ma la crisi continua a non lasciarci. Dov'è tutta questa crescita?"

Il 2 dicembre le strade di Torino ospiteranno, per il Nord Italia, la manifestazione organizzata dalla CGIL per protestare contro la Legge di Bilancio, ponendo sul tavolo i temi di lavoro, contratti, pensioni, sanità e sviluppo. Per presentare la manifestazione, il segretario generale della CGIL, Susanna Camusso, ha incontrato una sala gremita di persone all'interno del cinema Ideal.

"Abbiamo scelto Torino perché è una grande città del nord e nella logica dell'alternanza abbiamo scelto lei, dopo Venezia lo scorso anno. E poi perché è una città dalla grande tradizione industriale, che sta vivendo una condizione dolorosa di disoccupazione". Parole amare, quelle di Camusso, che hanno spaziato dal lavoro dei giovani alle pensioni per gli anziani, problemi e timori con una stessa matrice: la durissima crisi del passato, che ha colpito la società in più punti. Spesso sotto la cintura.

"Contrastare la crisi si poteva, ma le occasioni perse sono state tante. E a pagare sono stati sempre gli stessi. Oggi in tutto il mondo c'è chi possiede enormi ricchezze, mentre tanti, sempre di più hanno sempre meno", ha detto nel suo intervento Camusso. E parlando delle nuove generazioni ha ricordato come "I giovani in questo Paese fanno le valigie, oppure stanno a casa con mamma e papà. Gli abbiamo tolto il diritto a costruire il futuro, diciamo che a 40 anni sono ancora ragazzi. E invece siamo un Paese che non ha saputo dare risposte ai giovani. E poi ha cominciato a dire che i nemici erano i pensionati, i pensionandi e chi lavorava".

Nel mirino, poi, finiscono le manovre del governo: "La legge di Bilancio non è altro che l'applicazione delle clausole di salvaguardia contro l'aumento dell'Iva. E noi siamo d'accordo sul fatto che l'IVA non debba aumentate. Ma ci sono altre soluzioni che possono cambiare davvero i sistemi. E soprattutto siamo sicuri che non ci siano altre risorse nel Paese che non siano i risparmi sulle pensioni? Mentre c'è chi continua ad arricchirsi senza problemi".

L'attualità più recente è legata allo sciopero che ha toccato il mondo che sembrava dorato, quello dell'e-commerce: "Lo sciopero ad Amazon ha dimostrato che non è vero che il sindacato non parla con la Nuova Economia. Fosse per loro, noi non parliamo con nessuno. E invece non è così. E abbiamo dimostrato che la nuova economia non ripropone altro che vecchie derive come lo sfruttamento, le condizioni di lavoro e gli orari, oltre alle paghe. L'attacco a questi lavoratori dimostra una cosa: per molti è fondamentale il mantenimento dello status quo. E non è normale che chi dice di voler fare le riforme poi questa situazione non intenda toccarle".

E ancora, sugli effetti negativi che la crisi ha portato sulla società: "Investire in welfare non è un costo per lo Stato, invece ormai ce lo fanno passare così. Quanti bonus bebè bisogna fare per avere l'illusione di avere una risposta, mentre si chiudono gli asili nido? Se quelle risorse si fossero usate per costruire asili nido, avremmo dato una risposta strutturale".

"Ma dove è tutta questa crescita? A favore di chi sta andando tutta questa crescita? Servono risposte e propongono solo rinvii". È stata la chiusura. Tra gli applausi, ma di rabbia più che di soddisfazione.

Massimiliano Sciullo

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