Attualità - 01 dicembre 2017, 12:00

Un gruppo di torinesi si è rimboccato le maniche e sta riparando piazza Paravia

Un'associazione informale nata a maggio ha deciso di intervenire per restaurare la piazza. Ma alcuni padroni di cani non sarebbero d'accordo

Un gruppo di torinesi si è rimboccato le maniche e sta riparando piazza Paravia

Prendere una piazza, confrontarsi e lavorare insieme per poterla restituire a uno stato di decoro e di vivibilità che si era perso da tempo. E' questo lo scopo di un gruppo di cittadini che, in Piazza Paravia, si sono organizzati per mettersi a lavoro e rimettere in sesto lo spazio pubblico. Il tutto è nato da un “civic talk” durante lo scorso festival dell'architettura, quando alcuni residenti hanno cominciato a incontrarsi, in quello che presto è diventato un appuntamento fisso del giovedì pomeriggio. E, in poco tempo, dalla volontà comune “è venuta fuori la voglia di scoprire le potenzialità della piazza, per capire quali riqualificazioni si potessero fare per renderla più vivibile” racconta Paolo, uno dei più attivi di quella che presto è diventata l'associazione informale Amici di piazza Paravia, che sta meditando di costituirsi ufficialmente. “La prima azione è stata trasformare l'aiuola che ormai era terra brulla, con la vegetazione morta – prosegue Paolo - Abbiamo fatto una raccolta fondi, rimettendo poi il terriccio e mettendo nuove piante. E oggi ci sono persone che se ne prendono cura, residenti lavoratori e pensionati, e che ne possono anche usufruire”. E dopo è stato il turno delle panchine e degli altri elementi, che come un altre zone della Circoscrizione erano stati vandalizzati.

Malgrado l'iniziativa, non tutti sono d'accordo. Se infatti il rapporto con le istituzioni è stato ottimo (“la Circoscrizione 4 ci ascolta e interviene sempre tempestivamente”, proseguono dall'associazione), non si può dire altrettanto di tutte le persone che frequentano la zona. In particolare, sarebbero stati alcuni padroni di cani a non gradire la cosa: “Negli anni lo spazio, ridotto male, è diventata una sorta di area cani informale, anche se non aveva caratteristiche per esserlo. Quando hanno visto che stavamo rimettendo la zona e la stavamo recintando sono venuti a dirci che non avevamo il diritto, che ci sarebbero andati comunque, che ci avrebbero denunciati, anche se noi abbiamo fatto tutto in regola”. Ma il progetto vuole andare avanti: “Siamo dispiaciuti di quello che è successo, anche perché noi non ce l'abbiamo né con i cani né con i padroni, ma con chi usa in maniera impropria e incivile gli spazi che sono di tutti, quando noi vogliamo solo rimetterli a nuovo”, conclude Paolo.

Bernardo Basilici Menini

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