Politica - 05 dicembre 2017, 16:10

"Thyssen, c'è ancora l'amaro in bocca a dieci anni di distanza"

Le parole dell'assessora regionale Monica Cerutti. Per Gianna Pentenero il "tema delle sicurezza sui luoghi di lavoro è drammaticamente attuale"

"Thyssen, c'è ancora l'amaro in bocca a dieci anni di distanza"

"A dieci anni dalla strage della Thyssen l'amaro in bocca è ancora forte. Quella notte, quei giorni, quelle settimane sono un ricordo indelebile nelle nostre memorie e nella storia della nostra città. Torino non dimenticherà mai il sacrificio di Antonio Schiavone, Giuseppe De Masi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo e Bruno Santino, i lavoratori che quella notte persero la vita tra le fiamme dell'acciaieria di corso Regina Margherita. Anche per loro e per i loro famigliari dobbiamo portare avanti con sempre maggiore convinzione la battaglia per la sicurezza sui luoghi di lavoro", ha dichiarato Monica Cerutti, assessora ai Diritti della Regione Piemonte.

"All'epoca, da consigliera del Comune di Torino, mi ero impegnata affinché la città si costituisse parte civile nel processo. Un atto anche simbolico per ricordare alle aziende che la morte di un lavoratore non può essere ridotta a un semplice incidente. In sicurezza si deve investire in formazione e adeguamento delle strutture. E poi c'è la questione della qualità del lavoro, chi è sotto stress non può essere sicuro sul luogo di lavoro perché non ha un buon livello di attenzione; chi è costretto a fare un doppio lavoro per arrivare a fine mese non può essere sicuro sul posto di lavoro perché la stanchezza riduce i tempi di reazione; chi è costretto a lavorare quando dovrebbe essere in pensione non è sicuro sul luogo di lavoro perché necessariamente le forze sono ridotte", ha dichiarato Monica Cerutti.

"Per tutte queste ragioni voglio sottoscrivere l'idea che in occasione del triste anniversario del decennale di questa tragedia ha proposto di trasformare i resti della fabbrica, ormai in decadenza, in un «monumento del dolore» per i morti della Thyssen. Viviamo in una società che deve guardare il dolore dritto in faccia per poterlo comprendere e probabilmente questo sarebbe un modo per mantenere accesi i riflettori su una questione fondamentale e delicata", ha concluso Monica Cerutti.

“E’ difficile trovare le parole adatte per ricordare, senza sfociare nella retorica, la tragedia del 5 dicembre di 10 anni fa in cui persero la vita  Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Giuseppe Demasi, vittime di un incidente tanto crudele quanto ingiusto. Così l’assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Gianna Pentenero,  interviene alla vigilia del decimo anniversario del rogo alla Thyssenkrupp di Torino.

“Il mio pensiero – prosegue Pentenero – va ai famigliari dei 7 operai scomparsi nel dicembre 2007, nella consapevolezza che nulla potrà cancellare un dolore troppo intenso da essere anche solo immaginato.  Nonostante i passi avanti compiuti in questi dieci anni, il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro resta, purtroppo, drammaticamente attuale, come testimonia  l’ennesimo infortunio che ieri è costato la vita a un uomo, Naim Macak, 43 anni, operaio alla Gammastamp di Bianzè".

"Auspicando che le autorità facciano chiarezza sull’accaduto nel più breve tempo possibile, anche in questo caso desidero innanzitutto far sentire la mia vicinanza ai suoi famigliari. Questo tragico fatto ci ricorda che la strada da percorrere perché si affermi a pieno la cultura della sicurezza è ancora lunga”.

c.s.

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