Dal TorinoFilmLab passano grandi nomi e grandi opere ed è il risultato di un fitto lavoro che viene condotto durante l’anno, senza troppi clamori, perché ciò che conta davvero è il cinema. Non è la prima volta, infatti, che il TFL sostiene film che poi balzano agli onori delle cronache per i riconoscimenti internazionali che ricevono. Quest’anno l’impresa si è ripetuta: il TorinoFilmLab ha sostenuto 2 dei 9 titoli in corsa per la nomination agli Oscar 2018 per il miglior film straniero.
Il primo è “Félicité” di Alain Gomis che, oltre a essere stato premiato al TFL con l’Audience Design Fund, ha vinto l’Orso d’Argento alla Mostra del Cinema di Berlino di quest’anno. La pellicola, peraltro, è anche la prima nella storia a essere candidata a questa nomination per il Senegal.
L’altro titolo ha un legame molto più stretto con Torino. Si tratta di “The Wound” di John Trengove, film sudafricano che lo scorso giugno ha vinto la 32a edizione del Lovers Film Festival – Torino LGBTQI Visions. L’opera aveva partecipato al programma FrameWork del TorinoFilmLab e aveva ottenuto il TFL Production Award nel 2014 (50.000 euro) e l’Audience Design Fund nel 2016.
Già a ottobre, quando fu diramata la prima lista dei candidati alla nomination, molto più ampia, la presenza del TorinoFilmLab era piuttosto consistente. Oltre ai due già nominati, infatti, ce n’erano altri quattro: “Barrage” di Laura Schroeder (in selezione anche all’ultimo Torino Film Festival), “Pop Aye” di Kirsten Tan (anche questo al TFF), “Quit Staring at My Plate” di Hana Jusic e “A ciambra” di Jonas Carpignano, già premiato a Cannes, scelto dall’Italia come candidato ufficiale agli Oscar. L’esclusione di questo titolo, di conseguenza, taglia fuori il nostro Paese dalla competizione per la preziosa statuetta.
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