Scuola e formazione - 22 dicembre 2017, 09:40

Liceo Regina Margherita, sciopero rinviato al 10 gennaio

Il personale protesta contro la dirigente scolastica, Marianeve Rossi, accusata di azioni “irrispettose” nei confronti del corpo docente. Lo sciopero, previsto per oggi, è stato rimandato

Liceo Regina Margherita, sciopero rinviato al 10 gennaio

La commissione di garanzia ha confermato: niente sciopero di docenti e Ata al Liceo Regina Margherita nella giornata di oggi, 22 dicembre, perché l’astensione dal lavoro non è stata comunicato con i necessari 15 giorni di anticipo. Poco male, i sindacati ne hanno proclamato un altro per la data del 10 gennaio.

“Non intendiamo avviare – spiegano Flc Cgil, Cisl Scuola, Cub Sar e le Rsu del liceo, in una nota – alcuna polemica di natura giuridica con la Commissione e non intendiamo caricare ulteriormente di tensioni la lotta dei laoratori dell’Istituto Regina Margherita, tuttavia le ragione che hanno portato alla protesta permangono”.
Anzi la situazione si è aggravata. La dirigente scolastica, già al centro delle polemiche, Marianeve Rossi, ha minacciato provvedimenti disciplinari nei confronti delle Rsu del proprio istituto, che avrebbero indetto un’assemblea sindacale in orari e luoghi non consentito. È l’ennesimo capitolo di una storia che si protrae da settimane. 

Il caso, addirittura, era arrivato in Parlamento, con una interrogazione indirizzata al Ministero dell’Istruzione firmata da alcuni senatori di Sinistra Italiana.
Nel frattempo, il vicepreside – che era in carica da 12 anni – e diversi collaboratori della dirigente scolastica si sono dimessi, mentre è attesa un’ispezione ministeriale per comprendere quale clima si respiri all’interno dell’istituto. I docenti in agitazione denunciano un atteggiamento autoritario da parte della preside, che avrebbe anche utilizzato un bagno comune per farne la propria toilette personale. 

Accuse, in generale, smentite, mentre 141 docenti su 160 avevano votato a favore di una mozione di solidarietà ai dimissionari durante un collegio. “Il difficile clima che si è creato nell’istituto – era la motivazione – sta compromettendo il normale funzionamento e svolgimento delle attività didattiche con evidente danno per gli studenti”.
Sono seguite poi lettere di protesta all’Ufficio scolastico regionale.

Paolo Morelli

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