Rabbia e amarezza nelle parole dei rappresentanti di Confesercenti Torino, dopo la decisione della giunta Appendino di concentrare il pagamento della Tari in sole tre rate, anziché sei come negli ultimi anni.
Un provvedimento che riguarda solo le utenze non domestiche e determinato, come ha spiegato in commissione l'assessore al bilancio Sergio Rolando, dalle prescrizioni "della Corte dei Conti, che ci ha chiesto di essere più rigorosi nelle tempistiche di incasso". Una modifica che "colpisce" in particolare ristoranti e bar, come denuncia il Presidente della categoria pubblici esercizi Confesercenti Fulvio Griffa. "Questa manovra, fatta senza parlare con nessuno,"- commenta, "dà la certezza di avere incassi minori".
"Con la giunta Fassino", aggiunge Griffa, "eravamo arrivati alla dilazione in sei rate, che permettevano a quelle attività che producono più umido di pagare in maniera regolare, senza andare in mora". Attualmente a Torino i ristoranti pagano 42 euro al metro quadro per lo smaltimento dei rifiuti. La cifra finale, che mediamente va dagli 8 mila agli 11mila euro, viene calcolata conteggiando anche bagni, cucine, scale e altri locali, non solo l'area di somministrazione.
"A Torino", continua Griffa, "non è mai stato applicato il principio che più inquina più paga, come succede a Settimo e prescrive la Ue". E poi "questa", aggiunge il Presidente di Confesercenti Giancarlo Banchieri, "è un ulteriore mazzata al nostro comparto, in particolare per tutti quelli che trattano grandi quantità di umido, come ristoranti, bar, fruttivendoli e ambulanti del settore alimentare".
"A Torino abbiamo già la tassa rifiuti tra le più alte d'Italia, questo è un ulteriore disagio per i commercianti", conclude Banchieri.
Stessa lunghezza d'onda per Confartigianato Torino, come spiega il presidente Dino De Santis: "Va bene rispettare le indicazioni della Corte dei Conti in materia di tempistiche di incasso della Tari ma non è accettabile che il rigore si debba fare cominciando dagli artigiani e dalle piccole imprese”. E aggiunge: “Gli artigiani e le microimprese hanno pagato un prezzo durissimo alla crisi, abbiamo bisogno di politiche che ci restituiscano ossigeno e aiutino la ripresa. Invece, a Torino si persegue l’austerità scaricandola proprio su di noi. Dalle istituzioni politiche e dalla magistratura contabile auspicheremmo maggiore lungimiranza e minore ottusità burocratica”.