D'Alema a Settimo: "Renzi ha distrutto il Pd". Corgiat: "Non siamo noi quelli che vogliono far perdere la sinistra"

Inaugurata lunedì 15 gennaio a Settimo Torinese in via San Francesco D'Assisi n15, la nuova sede di Articolo Uno – Mdp intitolata sezione Enrico Berlinguer alla presenza di Massimo D'Alema, del sindaco Fabrizio Puppo, gli aderenti alla sezione, di alcuni esponenti politici locali e diversi cittadini.

Dopo il taglio del nastro gli intervenuti si sono spostati alla Suoneria dove hanno consumato insieme a D'Alema una breve cena, al termine della quale, in una sala piena è iniziata la serata sotto l'insegna dell'organizzazione politica “Liberi e Uguali con Pietro Grasso”.

Ad iniziare facendo gli onori di casa è stato il segretario di Articolo Uno Matteo Cantamessa, seguito da un intervento della consigliera Ilaria Romaniello, la quale, nel suo discorso con evidente passione ha toccato diversi argomenti concludendo con l’auspicio di riuscire a riavvicinare i cittadini alla politica oggi sfiduciati e indignati verso questa categoria, impegnandoci a trovare la chiave di volta che possa motivare nuovi interessi.

Di seguito vi è stato l'intervento dell'ex sindaco Aldo Corgiat, il quale dopo un'analisi della situazione politica generale, ha fortemente evidenziato come, secondo lui, bisogna “respingere al mittente l'accusa di voler far perdere la sinistra alle prossime elezioni politiche”.

Più ampio spazio è toccato all'ospite principale Massimo D'Alema il quale, nel suo discorso, ha saputo toccare le questioni più importanti che oggi animano le discussioni politiche nel nostro paese, a partire dal lavoro e dai tanti diritti che sono stati cancellati, per passare all'immigrazione, argomento che secondo D’Alema “non dovrebbe essere trattato come un problema ma bensì come un evento dei nostri tempi dal quale trarne i benefici necessari calibrando le azioni per controllare tale fenomeno”. Non sono mancate le stoccate nei confronti del Pd e a Renzi, il primo ritenuto “un partito distante dai valori della sinistra, tale da meritarsi di perdere alle prossime elezioni”, il secondo, Renzi, ritenuto “l’artefice di tale distruzione”.