Il sindacato infermierstico Nursind attacca duramente l'assessore Saitta nella lettera che pubblichiamo di seguito. "Quale parametro utilizzi l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte quando dichiara che il sistema ha tenuto, non è dato sapere. Spaventano queste parole".
"Affermazioni di chi forse non si rende neanche conto di quali siano state le conseguenze di una politica scellerata che ai tagli non ha fatto seguire nessun piano preventivo mettendo a rischio la salute dei cittadini e il lavoro degli operatori, costringendoci a portare le gravi situazioni in Procura, anche di eventi drammatici".
"Quello che è successo nell’ultimo mese nei pronto soccorso e nelle degenze dei nostri ospedali lo hanno visto e vissuto i cittadini e gli operatori ed è solo grazie a quest ultimi che il sistema non è naufragato, certo non grazie agli interventi di questa Regione. La verità è che questa Regione se ne è lavata le mani, fornendo indicazioni alle aziende ben sapendo dell’impossibilità di poterle attuare e solo di fronte alla tragicità degli eventi alcuni tardivi interventi sono arrivati. Forse chi fa politica non dovrebbe far correre questo rischio ai cittadini e non dovrebbe scaricare responsabilità sue sugli operatori".
"Come ogni anno, quando la tempesta passa, va in scena il teatrino, l’incontro con CGIL, CISL e UIL che annunciano nuovamente tavoli tecnici per analizzare le problematiche. Ma dov’erano prima questi interlocutori? Abbiamo scritto ad ottobre per chiedere piani programmatici, abbiamo addirittura manifestato senza aver avuto ascolto ne dall’Assessore, ne tanto meno dal presidente del Consiglio Regionale che aveva promesso un suo intervento. Prendiamo atto e ne prendono atto anche gli infermieri piemontesi che questa Regione sceglie i suoi interlocutori e tra questi non ci sono gli infermieri".
"La politica di governo dovrebbe saper parlare anche e soprattutto con chi dissente sulle politiche attuate, evidentemente non è pratica del partito che governa la nostra regione. Restiamo basiti nel leggere il comunicato dell'Assessore quando parla di 650 posti letto in più, tenuto conto che questa Regione ne ha tagliati in passato più del doppio e proseguirà a danno dei cittadini con il nuovo Parco della Salute".
"Solo a fine dicembre e inizio gennaio, le Aziende hanno iniziato ad affrontare il problema, riducendo di fatto anche l'attività chirurgica e aumentando ancora di più le liste di attesa a favore della sanità privata e peggiorando il fenomeno della mobilità verso altre regioni. Inoltre in alcune realtà, più che di riconversione di posti letto, si è trattato di barelle o letti bis aggiunti in sale trasformate in camere di degenza per l'occasione".
"Quando l'Assessore parla di ulteriori assunzioni, ci chiediamo come mai allora alcune aziende abbiano speso meno dei tetti di spesa assegnati e perché il personale abbia preso servizio tardivamente a sovraffollamento già in atto, senza la possibilità di poter effettuare un periodo di inserimento e affiancamento in un settore particolarmente delicato. Che le problematiche da affrontare siano sempre le stesse da anni lo sappiamo, dalla Regione ci aspettiamo risposte e soluzioni ad oggi mai arrivate".