S. Rita / Mirafiori - 25 gennaio 2018, 09:28

Le rose di Sepúlveda fioriscono per i 50 anni di Assemblea Teatro

Questa sera al Teatro Agnelli va in scena “Le rose di Atacama”, tratto dall'omonimo libro dello scrittore cileno. Con la partecipazione straordinaria di Lola Gonzalez Manzano

Le rose di Sepúlveda fioriscono per i 50 anni di Assemblea Teatro

Il loro impegno è sempre stato quello di divulgare civiltà attraverso il teatro, elevando l'arte performativa a potente strumento di comunicazione e conoscenza. E lo hanno fatto stringendo sodalizi con pietre miliari del pensiero illuminato moderno, e consolidando a ogni spettacolo la loro incrollabile presenza nel teatro di denuncia sociale.

Basti pensare agli spettacoli in onore delle Madres de Plaza De Mayo, le coraggiose donne argentine che ancora oggi attendono risposte sul mistero che ha avvolto i loro figli, i dissidenti “desaparecidos”. E oggi, a 50 anni dalla sua nascita, la compagnia di Assemblea Teatro sta portanto avanti in questa stagione 2017/18 una rassegna ricchissima, allargandosi territorialmente e rivolgendosi a una fascia di pubblico sempre più vasta.

Per celebrare questo importante anniversario, il direttore artistico Renzo Sicco ha voluto riproporre a Torino una delle opere più intense di tutta la produzione, che ripercorre le pagine più buie della dittatura cilena di Pinochet affidandosi alle parole di un grande amico e maestro: Luis Sepúlveda.

Le rose di Atacama è un coro di voci e un mosaico di volti raccolti in giro per il mondo. Sono gli esclusi, gli individui che vivono borderline, di cui nessuno parla e che desiderano, al contrario, tramandare la memoria di quello che hanno vissuto, offrire una testimonianza attraverso il loro racconto.

L'adattamento teatrale vede in scena Mattia Mariani, Silvia Nati e Lola Gonzalez Manzano, che da Madrid è tornata a Torino dopo molti anni di collaborazione con Assemblea Teatro.

"La compagnia si è sempre interessata al tema della rivendicazione della memoria”, ha spiegato, “e, in particolare, ha fatto tanto per rappresentare la denuncia cilena contro i soprusi. Sepúlveda è un uomo molto onesto, che ha sempre raccontato la verità di ciò che, da attivista, ha vissuto durante la sua terribile prigionia. Per noi attori portare sul palco i suoi racconti è un'emozione fortissima: non dobbiamo fingere, ma trasmettere la verità così come lui ha sempre fatto, senza costruzioni false”.

Uno spettacolo rivolto in particolare ai giovani – cui è riservata una scolastica venerdì 26, al mattino – affinché siano stimolati ad approfondire quelle pagine di storia troppo spesso dimenticate. Cogliendo anche il messaggio positivo celato nelle rose del deserto cileno di Atacama, che fioriscono una volta l'anno, a marzo, per regalare uno spettacolo di luci e colori incantevole, e morire due o tre ore dopo. “Le rose rappresentano una rinascita possibile dopo la sofferenza", dice Lola. "Il compito di noi attori è di trasmettere al pubblico una realtà terribile, ma anche il senso di speranza”.

Lo spettacolo va in scena al Teatro Agnelli di via Paolo Sarpi 111, alle ore 21. Il costo del biglietto è di 10 euro.

Manuela Marascio

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