“La potenza del linguaggio non è un’opinione”. Così Laura Milani, presidente del Museo Nazionale del Cinema, ha introdotto la nuova mostra inaugurata oggi, #Soundframes, che resterà visitabile fino al 7 gennaio 2019. Il riferimento è alla musica e allo stretto rapporto che ha con il cinema, oggetto dell’esposizione.
Ma #Soundrframes non è solo una mostra, bensì un programma di eventi, tra cui il festival Seeyousound, che inaugura domani sera al Cinema Massimo con la sonorizzazione live di “Ingeborg Holm”, per proseguire fino al 4 febbraio.
Due maxischermi circondano un palco, allestito all’interno dell’Aula del Tempio, al cospetto del grande Moloch di Cabiria.
Il museo sarà quindi un palcoscenico di eventi, tra cui spicca una collaborazione con il Torino Jazz Festival, che accompagneranno la mostra.
Suddivisa in 9 sezioni, #Soundframes si sviluppa lungo la rampa elicoidale della Mole Antonelliana, con oltre 130 sequenze di film. Si parte con il cinema muto, prima espressione del rapporto tra la settimana arte e la musica.
Fra gli altri temi trattati, naturalmente c'è io musical, ma anche il documentario musicale e l’horror trovano spazio in questa esposizione. Si conclude, poi, con sei stanze interattive, dove il visitatore può diventare parte attiva del viaggio all’interno del cinema, seguendo le diverse espressioni della musica.
All’inizio, inoltre, è presente una pedana sensoriale, che trasforma il suono in vibrazioni, una attenzione verso l’accessibilità che è uno degli aspetti fondamentali delle mostre ospitate al museo.
#Soundframes nasce da un'idea di Donata Pesenti Campagnoni, direttore pro tempore del museo e conservatore capo, ed è stata poi curata da Stefano Boni e Grazia Paganelli. Sono numerosi, poi, i partner che hanno collaborato a questo allestimento.