Eventi - 16 febbraio 2018, 12:51

Al Mao di Torino c'è "Chinamen: un secolo di cinesi a Milano"

Una graphic novel e un documentario a cartoni animati per scoprire un secolo di integrazione italo-cinese in Italia

Al Mao di Torino c'è "Chinamen: un secolo di cinesi a Milano"

Sabato 17 febbraio alle 18, in collaborazione con BeccoGiallo e in occasione della settimana di festeggiamenti per il capodanno cinese, verrà presentato al MAO Museo d’Arte Orientale Chinamen, la graphic novel divenuta già documentario animato di Ciaj Rocchi e Matteo Demonte.

Un progetto che, come una vecchia scatola ritrovata in soffitta, contiene i ricordi delle più antiche famiglie italo-cinesi e racchiude al suo interno quel che c’è di più prezioso per le generazioni a venire: la memoria. Come vecchie fotografie, lettere o ritagli di giornali ingialliti, queste pagine sono simboli e tracce del nostro passato. Frutto di una ricerca unica nel suo genere, in cui sono confluite interviste, album di famiglia e documenti inediti, Chinamen rappresenta la storia collettiva di tutti i principali lignaggi storici (Hu, Tschang, Wu, Lin, Jang, Chen), e si configura come un'opera in grado di riattivare quel cerchio di amicizie che più di un secolo fa aveva dato vita a un mondo di relazioni, famiglie e imprese.

Chinamen è un saggio a fumetti che ripercorre 100 anni di storie di immigrazione e integrazione cinese in Italia: dai primi commercianti arrivati per l’esposizione universale di Milano nel 1906, alle relazioni diplomatiche tra l’Italia e la Cina che favorirono, tra gli anni ’20 e ’30 del secolo scorso, un primo vero piccolo flusso migratorio verso il nostro Paese; dalla nascita della comunità cinese di Milano e Bologna alle difficoltà incontrate dai cinesi internati nei campi di concentramento in Abruzzo e Calabria durante il Fascismo, fino alle vicende straordinarie dei grandi imprenditori degli anni ’60 e ’70.

L’omonimo documento audiovisivo è stato realizzato dagli autori Ciaj Rocchi e Matteo Demonte, in co-produzione con Comune di Milano e Mudec - Museo delle Culture, ed è altresì testimonianza di questa integrazione. Il progetto Chinamen è soprattutto espressione di un desiderio a lungo maturato dagli autori, di raccontare questa storia al di fuori dall’ambito della ricerca sociologica e/o storica, utilizzando piuttosto mezzi e linguaggi della contemporaneità, perché sono gli unici in grado di stimolare una riflessione allargata sul significato di identità multietnica delle nostre città.

Lo stesso Matteo Demonte è cinese di terza generazione: suo nonno era uno dei fondatori della comunità cinese di Milano e la sua storia è raccontata nel libro "Primavere e Autunni" (BeccoGiallo 2015) di cui Chinamen (BeccoGiallo 2017) è la diretta conseguenza.

c.s.

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