- 18 febbraio 2018, 07:20

Torino si accende per il derby, sarà un mezzogiorno e mezzo di fuoco

Toro a caccia di un successo per l’Europa, la Juve per inseguire il settimo scudetto consecutivo. Mazzarri: “Possiamo metterli in difficoltà”. Allegri: “Per noi snodo fondamentale del campionato”

Torino si accende per il derby, sarà un mezzogiorno e mezzo di fuoco

Una partita diversa da tutte le altre. Una città divisa a metà, tra granata e bianconeri, una rivalità che dura da più di un secolo e che ha fatto la storia del calcio.

Oggi se ne scriverà una nuova pagina, in un Olimpico-Grande Torino che dovrebbe far registrare l’esaurito. Sarà un mezzogiorno e mezzo di fuoco, perché il derby della Mole, dopo tanti anni, torna a mettere in palio punti pesanti per entrambe le formazioni: il Toro, rigenerato da Mazzarri, insegue una vittoria per arrivare in Europa, la Juve vuole i tre punti per dimenticare la delusione di Champions contro il Tottenham e dare la caccia al settimo scudetto consecutivo. Mentre sui social (e in molte famiglie) gli sfottò da derby si sprecano da giorni, la vigilia è stata contrassegnata da parole di grande cavalleria da parte di entrambi gli allenatori.

Walter Mazzarri, al suo primo derby sulla panchina del Toro, ha speso parole importanti nei confronti degli avversari: “Hanno preso un solo gol nelle ultime 11 partite di campionato, giocheranno con fame e voglia dopo la Champions, i numeri dicono tutto della loro forza. Sulla Juve non c’è altro da dire, se non farle i complimenti”. Nel contempo, però, dopo aver reso omaggio pure a Max Allegri, toscano come lui, Mazzarri è convinto che possa dipendere dal Toro: “Se noi giochiamo come possiamo, siamo in grado di mettere in difficoltà chiunque”. Per l’ex allenatore del Napoli, il simbolo della squadra in questo momento è Iago Falque: “Mi piace perché pensa sempre per il bene della squadra, anche se ha numeri formidabili in fase di finalizzazione. Lui è quello che incarna al meglio il nostro spirito”.

Poi Mazzarri ha giurato di pensare solo al Toro, anche se è consapevole che un risultato farebbe felice il Napoli che fu suo (“lo sapete, il rapporto che io ho con quella città è splendido”). La chiave, rispetto all’andata e a tanti derby degli ultimi anni, sarà quello di evitare di restare in 10: “Ci ho lavorato moltissimo nei giorni scorsi. Dobbiamo evitare gli eccessi di foga e restare lucidi: rimanere in undici per tutta la partita è troppo importante”. Poi, anche se Mazzarri ritiene che il centrocampo sarà la zona nevralgica, la partita si deciderà con gli attaccanti e quando gli viene chiesto di Higuain e Belotti, si coccola il suo giocatore: “Andrea ha doti importanti, non avrebbe fatto altrimenti 26 gol l’anno scorso. Lui non deve fare confronti con nessuno, ma guardare a sé stesso e non porsi limiti”.

Sul fronte opposto, Max Allegri non ha usato giri di parole per presentare questa sfida: “E' la gara snodo del nostro campionato, per affrontare le restanti 13 partite in scia al Napoli. Ci vuole testa, tecnica e fisicità". Il tecnico bianconero La certezza di Allegri è il centrocampo a tre con l’uomo derby Marchisio favorito per giocare assieme a Khedira e Pjanic, così come l'assenza pesante di Mandzukic (febbre) e la panchina programmata di Buffon, complice il turnover, in favore di Szczesny. Poi l’allenatore della Juve mette in guardia i suoi: “Il Toro è in buone condizioni, nelle 5 partite con Mazzarri ne ha vinte 3, senza aver subito gol in casa. Mentalmente stanno bene, sono più compatti. Sarà una gara decisa da episodi”.

Venerdì i due presidenti, Urbano Cairo e Andrea Agnelli, sono andati a trovare le rispettive squadre per caricare i giocatori. Perché, sarà vero che vale tre punti come tutte le altre, ma il derby è una partita speciale. Lo sanno anche i ragazzi della Primavera, ieri pomeriggio al Filadelfia protagonisti di una sfida intensissima.

Massimo De Marzi

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