Una manifestazione davanti alla porta 20 di Fca in corso Settembrini per dimostrare “che c’è ancora una sinistra che vuole stare vicina ai lavoratori e alle lavoratrici, dicendo di no al processo di spoliazione e deindustrializzazione di Torino e dell’Italia”.
Potere al Popolo si presenta alle elezioni del 4 marzo dicendo di no a priori ad ogni allenza con il Pd e con tutte quelle forze “che in questi anni non hanno messo al centro dell’agenda politica la tutela del lavoro”. Parla così Simone Ciabattoni, capolista nel collegio plurinominale della Camera, assieme a Gianluca Vitale, capolista al Senato: “Bisogna ridare dignità alle persone. Noi diciamo basta alla precarizzazione delle vite adottata in questi anni, per questo diciamo che occorre cancellare il Jobs Act e la riforma Fornero”.
Sulla specifica questione Fca, Ciabattoni poi aggiunge che “si chiede con forza la tutela occupazionale dei lavoratori, certezze produttive sui siti torinesi”. Perché “questa precarizzazione è un problema, nella grande industria come in ogni altro lavoro e realtà produttiva”, sottolinea Gianluca Vitale.
Rosella Satalino, è andata poi all’attacco del “modello Marchionne. Un manager che in un mese guadagna quanto un’operaio in vent’anni. Questo non è accettabile, soprattutto non è accettabile che la politica si sia appiattita su queste posizioni, non dicendo nulla ad un’azienda che ha preso soldi pubblici a palate: si deve rimettere al centro il lavoratore”.
Un concesso espresso anche dall’ex ministro (del governo Prodi) ed ex segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero: “La tutela del lavoro e dei lavoratori, l’ambiente e la giustizia sociale sono al centro della nostra proposta politica per le elezioni del 4 marzo. Tutti, dai Cinque Stelle a Forza Italia, dalla Lega al Pd, dicono che non ci sono i soldi. Ma i soldi per farlo ci sono, bisogna solo andarli a prendere”.
“Bisogna dire basta alle politiche che in questi anni hanno impoverito questo Paese”, ha concluso Ferrero del coordinamento nazionale di Potere al Popolo.