Era strapiena, soprattutto di giovani, la sala del centro polifunzionale di via Santa Maria a Moncalieri che ieri sera ha ospitato il dibattito “La legalità conviene”, che ha visto la presenza di sindaci e amministratori della zona, ma soprattutto del ministro della Giustizia Andrea Orlando e dell’ex procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli.
L’evento, moderato dall’assessore alla legalità del comune di Nichelino Diego Sarno e organizzato da Laura Pompeo, assessore alla cultura a Moncalieri e candidata per il Pd alle elezioni del 4 marzo, ha visto tra i relatori anche il deputato dem Davide Mattiello. Dopo che Sarno ha introdotto gli ospiti, è toccato al sindaco di Moncalieri Paolo Montagna fare gli onori di casa, sottolineando come “in questa campagna elettorale i tema della legalità e della giustizia siano troppo poco dibattuti”. Poi fa notare come non sia stata casuale la scelta di far svolgere al centro Santa Maria l’evento. “Siamo al secondo piano, ma al primo nei mesi scorsi c’è stata purtroppo una recrudescenza di malcostume, di piccola deliquenza: vetri spaccati, porte spaccate".
"Ma ora abbiamo aumentato la sicurezza, messo la videsorveglianza e facendo serate come questa in cui si dimostra che Moncalieri sa reagire”, aggiunge Montagna che poi passa la parola a Laura Pompeo, che sottolinea: “Dove c’è più lavoro, c’è più giustizia, più legalità e meno criminalità. L’onesta e la legalità devono esserci a prescindere, dagli amministratori in primis ai singoli cittadini ad ognuno di noi. Ogni giorno facciamo un’azione antimafia, come dice Don Ciotti”.
Poi Diego Sarno chiede provocatoriamente al giudice Caselli: “Ma la legalità conviene davvero? Perché talvolta sembra più facile battere altre strade”. L’ex procuratore capo di Palermo risponde a tono: “Dobbiamo ridare vigore alla parola legalità, anche sul versante economico. L’evasione fiscale è un business da 120 miliardi di euro l’anno, la corruzione un affare da 60 miliardi di euro, ne ha parlato anche Papa Francesco, anche per il danno di immagine che arreca al nostro Paese. E poi c’è la mafia, che, detto per difetto, porta via 150 miliardi di euro. Significano 330 miliardi di euro l’anno, una montagna di ricchezza che ci viene sottratta, che crea un impoverimento enorme della società. Con quei soldi ci sarebbe miglior qualità della vita per tutti, miglior funzionamento di ospedali, scuole, centro per anziani, paesaggio artistico, cultura, possibilità di lavoro. Ecco perché la legalità conviene”.
Poi chiede un impegno diretto a favore della legalità nella prossima legislatura al Ministro Orlando, dopo la relazione finale della Commissione Parlamentare Antimafia”, a proposito del quale Sarno sottolinea che è stato “licenziato un documento di 700 pagine, con norme che si aspettavano da oltre vent’anni”. Ed è qui che la parola passa finalmente al Guardasigilli, che dopo aver ringraziato Giancarlo Caselli dichiara: “Abbiamo colmato il gap per quanto attiene al capitolo mafia, vuoti importanti sono stati colmati. E se pensiamo che all’inizio della legislatura le forze di maggioranza avevano sensibilità molto diverse tra loro, non è stato facile arrivare a certi risultati”. Poi Orlando prosegue ricordando che è stata “affrontata la questione del falso in bilancio, introdotti meccanismi a favore di chi collabora per combattere la corruzione, si è intervenuti sulle intercettazioni quando si tratta di reati contro la pubblica amministrazione. C’è il codice antimafia, con ciò che ne consegue: si possono confiscare beni illecitamente ottenuti, abbiamo lavorato sul fronte della cooperazione giudiziaria”.
Nel citare questi risultati, il ministro della Giustizia ricorda: “Io non ho avuto solo applausi, ma anche critiche, c’è chi ha scritto ‘oggi è morto lo stato di diritto’, dopo che è stato approvato il codice antimafia”. Poi sottolinea con amarezza che certe novità “per qualcuno sono state considerate addirittura contro l’economia, perché ci sono stati presidenti di Confindutria che sostenevano che alcune norme danneggivano le imprese. Ma l’Antimafia ha detto che abbiamo lavorato bene, pur sottolineando che non bastano solo gli strumenti di carattere repressivo. La mafia è un fenomeno che si fronteggia anche con una rigenerazione sociale: sono la cattiva economia e la cattiva politica a produrre la mafia, che in questi anni si è organizzata per essere politica, soprattutto negli enti locali”.
“Noi non dobbiamo assecondare gli istinti peggiori della società", sottolinea Orlando, che poi parla “dell’accordo sottoscritto con gli Emirati Arabi Uniti, dove spesso finivano capitali e persone che provavano a sfuggire al controllo della legalità” come un risultato importante, “cui si è arrivati dopo quattro anni di duro lavoro”, trovando poi il modo di ringraziare Davide Sarno per la battaglia a favore della legalità. E, a proposito della legge contro le agromafie, promette: “mi impegnerò in prima persona a portarla avanti, se sarò eletto”. Chiude poi l’onorevole Davide Mattiello: “Questa serata è servita a illuminare un diverso modo di intendere la parola legalità. Per qualcuno la legalità serve a far paura a qualcuno, è un cane rabbioso con cui tenere a bada, controllare o discriminare. Per altri, invece, legalità fa rima con liberazione, fa rima con giustizia sociale e bellezza. Quando parliamo di legge per i testimoni di giustizia, parliamo di liberazione dalla paura”.
E sul recente caso che lo ha visto protagonista conclude: “La libertà di opinione è sacra, ma se l’opinione che hai è favorevole al fascismo, questa idea va combattuta e sanzionata”, con riferimento al suo esposto contro Forza Nuova e CasaPound.