“Quello di Torino è il Salone di tutta l’editoria italiana e dei cittadini, perché qui i visitatori troveranno tutta l’editoria italiana”. Così Massimo Bray, presidente della cabina di regia del Salone Internazionale del Libro, ha introdotto la presentazione della trentunesima edizione della kermesse, che si terrà dal 10 al 14 maggio.
“Ciò che è accaduto l’anno scorso – ha aggiunto Bray, in riferimento alla 'separazione' avvenuta tra gli editori in occasione della nascita di Tempo di Libri a Milano – non ha fatto bene all’editoria italiana”. Poi due parole sul triste epilogo della Fondazione per il Libro, finita in liquidazione a fine 2017: “Abbiamo preso atto – ha detto Bray – dello sforzo fatto e del fatto che la Fondazione non avesse più le risorse necessarie per andare avanti, ora stiamo mettendo le basi per un soggetto che organizzerà le prossime edizioni, a partire dal 2019, salvaguardando la storia”.
Ed ecco le prime anticipazioni sul sempre ricchissimo programma della manifestazione, tra cui spiccano nomi importanti, annunciati con orgoglio dal direttore, Nicola Lagioia. Grandi nomi come Herta Muller, Guillermo Arriva, Bernardo Bertolucci e Luca Guadagnino (con proiezioni previste al Museo Nazionale del Cinema e al Cinema Massimo), poi altri grandi scrittori come Fernando Aramburu e Paco Ignacio Taibo II.
Ma sarà Edgar Morin a rappresentare, insieme ad altri nomi che saranno svelati ad aprile, il Paese ospite di quest’anno, la Francia. Con “Maggio francese”, il Salone del libro celebra non solo una nazione che ha scritto pagine importanti della letteratura mondiale, ma anche un luogo di forte rivoluzione politica, proprio a 50 anni da quel maggio del ‘68 che portò ufficialmente in Europa i fermenti politici e sociali di un’intera epoca. Non c’è titolo più azzeccato di quello scelto per la sezione.
Rientrata, quindi, la “spaccatura” avvenuta tra gli editori lo scorso anno, in occasione della nascita della kermesse letteraria milanese. “Quello che avverrà in questa edizione del Salone di Torino – ha sottolineato il direttore Lagioia – sarà possibile anche grazie agli editori, che hanno investito portando i loro scrittori migliori”. Stesso discorso per i librai, che dopo l’iniziale polemica sulla mancanza di fondi e indicazioni sulla loro partecipazione, saranno confermati come parte integrante della prossima edizione.
Presentato il manifesto, realizzato da Manuele Fior, che riporta anche il tema di quest'anno: "Un giorno, tutto questo". Confermate anche le iniziative introdotte lo scorso anno, come il Super Festival e Anime Arabe, naturalmente il Salone Off, che sarà presentato nelle prossime settimane, e le varie collaborazioni con altre realtà culturali, da Artissima alla Buchmesse di Francoforte. Con Festa Mobile, poi, sotto la guida di Giuseppe Culicchia, ci saranno letture in giro per l’Italia prima del Salone, da Scampia ad Amatrice, passando per Palermo, città con la quale saranno messe in piedi numerose iniziative.
Il Salone, intanto, organizzerà altre iniziative per importanti anniversari. Il 9 maggio, infatti, cadrà il quarantennale della tragica scomparsa di Aldo Moro, con l’attore Fabrizio Gifuni che terrà delle letture tratte dai libri che hanno parlato dell’ex presidente del consiglio. Ma anche per Peppino Impastato, il cui corpo fu rinvenuto lo stesso giorno di Moro, saranno organizzate delle iniziative.
Parlando esclusivamente di letteratura, nel 2018 cadranno i 200 anni dalla pubblicazione di Frankenstein. Per l’occasione, quattro scrittori saranno “rinchiusi” in una villa torinese dove scriveranno racconti gotici, presentati poi durante il Salone del Libro.
Il Premio Strega, le Ogr Torino, i genitori di Giulio Regeni, Romain Gary, David Foster Wallace. Le anticipazioni sui temi sono già moltissime per una edizione che si preannuncia ancora più ricca della precedente. La speranza, come ha precisato Massimo Bray, ringraziando il fondamentale lavoro del Circolo dei Lettori, è che entro la fine della 31a edizione si arrivi a definire il futuro organizzativo del Salone del Libro, dal 2019 in poi.