Politica - 27 febbraio 2018, 12:20

Nella yurta di Schwarz, dove Mirafiori e l'Oriente si incontrano (FOTO)

Il candidato alla Camera per Liberi e Uguali ha trasferito il suo comitato elettorale all'interno di una tenda in corso Traiano. “Qui, terra di nessuno, in cui vive la mescolanza di culture diverse”

Nella yurta di Schwarz, dove Mirafiori e l'Oriente si incontrano (FOTO)

Credeva di montarla già a inizio febbraio, a un mese esatto dal voto, ma i permessi sono arrivati all'ultimo, e – ironia della sorte – proprio quando Burian ha deciso di far visita alla nostra città.

“Mi hanno dato del pazzo, del rimbambito, chiedendomi come mi fosse venuto in mente di dormire qui dentro con questo freddo”, racconta scherzando Stefano Schwarz, candidato alla Camera per Liberi e Uguali nel Collegio 4 Uninominale. Da sabato notte, in occasione del suo trentacinquesimo compleanno, ha trasferito la sua residenza in una yurta, direttamente dalla Mongolia, piazzata in mezzo al grande prato di corso Traiano all'angolo con via Guala. Una “no man's land”, come lui stesso la definisce, appartenente a un privato non ben identificato per cui ha penato fino all'ultimo, tra lungaggini burocratiche e ritardi in itinere. E proprio ieri, nel primo pomeriggio, una visita dei vigili urbani ha voluto accertare la regolarità del suo insediamento: tutto a norma, nulla fuori posto, tra una chiacchiera accanto alla stufa e una tazza di tè speziato.

Un luogo dove, come spiega Schwarz stesso, “non succede nulla da anni, e sono i cittadini i primi a essere contenti per questa novità mai vista”. E sicuramente, chiunque passi da lì non può fare a meno di avvicinarsi incuriosito alla tenda: per costruirla, normalmente, ci voglioni cinque ore, ma, a causa del tempo particolarmente infausto del fine settimana, per tirarla su Schwarz e i suoi hanno dovuto cercare rinforzi tra parenti e amici. Il risultato, sudato ma soddisfacente, è una dimora calda e riparata, in cui accogliere chi arriva per un saluto, per conoscere meglio il programma elettorale, o per condividere il libero pensiero e lo scambio di opinioni, tra letture di Zagrebelsky e Saviano, e documentari sul buddismo in Birmania.

“Ho scelto di mettere una yurta qui”, spiega Schwarz, “per creare una sorta di collegamento tra Oriente e Occidente, unendo Mirafiori al resto del mondo. Non mi piace parlare di periferie stereotipate, per me esistono solo tante parti di città, ma è indubbio che, chi vive in questo quartiere, si senta in qualche modo estraneo al resto di Torino. La mia vita ha sempre avuto una dimensione internazionale, quindi vorrei trasmettere la stessa apertura anche qui”.

E non a caso già il suo cognome evoca influssi europei, migrazioni, contaminazioni. Una famiglia giunta in Piemonte dal Veneto, i suoi natali a Saluzzo, l'età infantile a Cuneo, e poi il trasferimento a Torino. Gli studi universitari di relazioni internazionali e i master all'estero, che gli hanno aperto la strada all'attuale lavoro per Child Frontiers, società di consulenza per i diritti dei minori. Anni in Laos e Cambogia prima, ora missioni soprattutto in Africa per conto di Unicef. E, infine, il ritorno a Mirafiori, “riportando a tutto a casa”, dice, citando i Modena City Ramblers.

Una scelta, quella di candidarsi qui, che onora tanto i legami familiari – ha la nonna quasi centenaria in strada del Drosso – quanto le referenze politiche, avendo preso il senatore Gian Giacomo Migone come mentore. Già a capo dei comitati per il no al referendum lo scorso dicembre, Schwarz, iscritto a Possibile di Giuseppe Civati da giugno, ora punta al Parlamento. E precisa: “Non mi candido da civatiano, ma per i nostri figli, per il Paese tutto. Non facciamo questa battaglia per mettere al centro noi stessi, ma per rappresentare interamente una nazione. Siamo nati come Liberi e Uguali per chiedere vendetta nel momento in cui Gentiloni ha posto la fiducia su una legge elettorale a sei mesi dal voto, attentando alla democrazia del nostro Paese”.

E sui risultati delle elezioni si dimostra ottimista, soprattutto per il suo Collegio di Torino Sud, che da Mirafiori arriva fino a Pozzo Strada: “Saremo la vera sorpresa per tutti quanti, pur essendo nati poco tempo fa. Stiamo mettendo a disposizione di tutti il meglio che c'è, vogliamo un mondo in cui le persone ascoltino e decidano liberamente”.

“Se sarò eletto”, prosegue, “risponderò a chi mi ha votato, non ai segretari di partito. Chiunque sa chi sono e può avere il mio numero, per questo sono orgoglioso di candidarmi all'uninominale. Ho l'onore e la grande responsabilità di rappresentare Mirafiori, a partire da questo pezzo di quartiere, dove tutti mi spiano dalle finestre dei condomini e alla sera viene fuori l'umanità più sofferente, tra prostitute e bische”.

L'apertura continentale Schwarz ce l'ha proprio nel sangue. E mentre racconta della sua recente trasferta con Pietro Grasso a Londra per incontrare Jeremy Corbyn, leader del partito laburista, riferimento essenziale per la costruzione di una nuova Europa, guarda fuori dalla sua yurta, pensando a Mirafiori Sud, “terra di confine, terra di pace tra il lontano e il vicino”.

Manuela Marascio

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