Nel giorno dell'assemblea generale degli operai metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm al Sermig, mentre a Roma una delegazione di Embraco incontra il ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda per far slittare la chiusura almeno al 2019 (con un part time che eviterebbe la Cassa integrazine e che non dovrebbe incidere nella busta paga dei dipendenti), una voce si leva ad allargare il campo. Si tratta di Ugl Torino, della cui segreteria provinciale pubblichiamo la lettera aperta che denuncia lo stato di discriminazione rispetto alle altre sigle sindacali.
"Cari lavoratori metalmeccanici torinesi, come Segretario Provinciale della UGL Metalmeccanici di Torino, volevo far emergere la vera situazione che continua a discriminare l’Organizzazione Sindacale che rappresento. Infatti oggi, 2 marzo 2018, Fim, Fiom e Uilm hanno organizzato un’assemblea Generale dei Metalmeccanici Torinesi, che in modo 'democratico' hanno deciso di svolgere escludendo tutte le altre Sigle sindacali, come impongono le normali regole che di solito garantiscono la salvaguardia dell’uguaglianza".
"Siamo convinti, come Organizzazione Sindacale concreta e lungimirante, che proprio in questo momento di destabilizzazione occupazionale, sia inutile ed equivoco, incentivare strumenti alla trasformazione del lavoro in un “mercato”, come spesso ultimamente si 'ama definire'. Come si può pensare di escludere la UGL Metalmeccanici, aderente all’UGL, che, anche se minoritaria, rappresenta pur sempre la quarta sigla Confederale, ignorando palesemente la volontà di adesione dei lavoratori iscritti ad essa, che con il suo contributo potrebbe portare apporto e ancora più risonanza a qualsivoglia iniziativa di protesta, a difesa dei diritti dei lavoratori".
"Fondamento, fino a prova contraria, scevro da qualsiasi interesse personale.
Vorrei sottolineare la dichiarazione del confederale della CGIL che, rivendica un diritto, ma che a suo volta è complice a toglierlo alla UGL Metalmeccanici. Per Landini “è necessario rafforzare i contratti e aprire anche qui da noi un'iniziativa di riduzione degli orari" il sindacalista ha ricordato e ancora “in Fca si applica un contratto specifico che ha escluso la Fiom e siccome quel contratto scade alla fine del 2018 noi diciamo in modo molto esplicito che sarebbe molto importante se le organizzazioni sindacali metalmeccaniche unitariamente si ponessero il problema di come fare".
"L'obiettivo è che "anche dentro Fca si torni a un sistema di relazioni sindacali che non escluda nessuno e che riconosca la libertà e i diritti dei lavoratori sul piano delle azioni sindacali", ha concluso. Rileggendo e riflettendo sulle dichiarazioni sopra riportate, credo e dichiaro a gran voce che se veramente si ha a cuore l’interesse dei lavoratori, bisognerebbe ritrovare quell’unità autentica".
"L'unica che possa dar forza alle proteste, senza dover sprecare energie, per difendersi da eventuali attacchi di discriminazione, che destabilizzano il messaggio e l’obiettivo, anziché di rafforzarlo".