Politica - 02 marzo 2018, 15:15

Scontro Comune-Circoscrizioni, presidenti pronti alla lotta: "Se Appendino ci attacca, noi riscriviamo il decentramento"

Consiglieri comunali e regionali a sostegno delle circoscrizioni. Carretta: "Iniziamo la resistenza con i migliori mezzi a disposizione". Conticelli: "Preparate proposte per la città da portare in Comune"

Scontro Comune-Circoscrizioni, presidenti pronti alla lotta: "Se Appendino ci attacca, noi riscriviamo il decentramento"

Uno "sgarbo istituzionale" dietro l'altro, un susseguirsi di appuntamenti mancati e impegni non mantenuti da parte della sindaca Chiara Appendino nei confronti delle circoscrizioni torinesi. Questo il retroscena dell'assemblea pubblica dei presidenti circoscrizionali in via Campana ieri sera, convocata dopo il forfait della prima cittadina all'ultima riunione comunale sul decentramento, in cui la discussione sui tagli di bilancio e la programmazione delle linee guida è stato affidata all'assessore Sergio Rolando. Un affronto, per i presidenti, non più accettabile.

"Non ci confrontiamo con la sindaca da marzo 2017", ha spiegato Marco Novello, presidente del Coordinamento delle Circoscrizioni. E ricorda gli episodi più gravi capitati ultimamente: "Non siamo stati avvisati della pulizia avviata nel campo rom di via Germagnano e abbiamo saputo della mozione sul verde pubblico dai giornali". E aggiunge: "Questa giunta deve dare un segnale di quale sia effettivamente l'obiettivo. Vogliono annichilire il decentramento? Se c'è uno scopo politico, chiediamo che venga esplicitato".

Massimo Guerrini, presidente della Circoscrizione 1, precisa che "la collaborazione istituzionale noi l'abbiamo data fin da subito, quando la sindaca si è insediata. Ora si avverte un forte astio nei nostri confronti, oltre all'arroganza che ha tutta la giunta di ritenersi preparata e capace. Adesso è finito il momento della collaborazione, è ora di politica in modo meno istituzionale e più di parte".

Dalla Circoscrizione 6, Carlotta Salerno puntualizza che "se ora c'è tutto questo accanimento, forse è perché qualche fastidio lo stiamo dando. La sindaca si aspettava che noi non avessimo abbastanza appeal sul territorio, ma poi si è dovuta ricredere e le posizioni si sono irrigidite. Ora dobbiamo riguadagnare lo spazio politico che stanno continuando a toglierci". 

Sulla legittimità del lavoro degli amministratori a contatto diretto coi cittadini, Francesca Troise, Circoscrizione 3, non ha dubbi: "Siamo un punto di riferimento fondamentale. Solo dando spazio alle aspirazioni locali si ottimizza il servizio per tutta la città". Claudio Cerrato, presidente della Quattro, rimarca il valore insostituibile delle circoscrizioni: "Noi  qui rappresentiamo i nostri cittadini, lo facciamo molto meglio del Comune. Siamo stati votati perché ci hanno scelto personalmente. Il decentramento serve perché la risorse devono arrivare nel modo più preciso e puntuale possibile. Non abbiamo alcuna intenzione di abdicare a questo ruolo. Crediamo veramente che una città possa essere gestita solo da uffici centrali?". E avanza la proposta di avviare una progettazione, in tutti i consigli circoscrizionali, di un piano per la città da presentare in Comune, che parta, appunto, "dal basso".

Anche Luisa Bernardini, della Due, esorta all'unione: "I consigli circoscrizionali devono essere compatti nel portare avanti le questioni. Mettiamo mano al regolamento del decentramento, non aspettiamo che lo facciano loro".

Grande sostegno alla causa da parte di esponenti dem comunali e regionali. Mimmo Carretta, segretario metropolitano Pd, ha dichiarato: "Si sta portando avanti con forte miopia un attacco vero e proprio all'idea stessa del decentramento, frutto di un progetto politico che non tiene conto delle necessità dei cittadini. Con Castellani o Chiamparino non è mai avvenuta una mortificazione così pesante delle istituzioni, anzi, puntavano a rafforzare il ruolo dei consiglieri della circoscrizione. Ora inizia la fase di lotta e resistenza: scegliamo quali siano i migliori strumenti a disposizione".

Nadia Conticelli ci tiene a ricordare la nuova rivoluzione cui andrà incontro Torino nei prossimi tre anni, quando si compirà il dimezzamento delle circoscrizioni, che diventeranno ufficialmente cinque. "Consiglio a tutti - dice - di non andare dietro alla politica dei post sui social, non è lì che si colgono le esigenze dei cittadini, ma attraverso atti amministrativi. Consiglio quindi di fare delibere che possano accompagnare l'accorpamento delle circoscrizioni o di proporre una strada diversa da qui a tre anni".

Enzo Lavolta è sulla stessa lunghezza d'onda: "Chiariamo che questa non è la protesta di un ceto politico che cerca la sua autoconservazione. La passata riforma del decentramento non si è consumata nel modo migliore, ma adesso potrebbe avviarsi verso nuovo percorso fatto dai consiglieri con le associazioni e i cittadini". 

La palla ora non passa a nessun altro, ma rimane nei campi interni alle singole circoscrizioni. È qui che deve giocarsi la partita per riaffermare un certo valore amministrativo, senza balzelli, e stringersi più saldamente il rapporto con i residenti dei quartieri, avviando ragionamenti condivisi per una "riscrittura" del decentramento che non bypassi più i ruoli istituzionali.

Manuela Marascio

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