Due secoli fa i nostri antenati torinesi costituirono cospicui patrimoni a favore dei poveri della città, col tempo confluiti nelle cosiddette IPAB. Stiamo parlando di milioni e milioni di euro, che la legge vincola a spesa sociale per preservare la volontà originaria dei benefattori.
Con la Deliberazione sull’alienazione di immobili di proprietà comunale, passata oggi in Consiglio Comunale, la Giunta Appendino mette all’asta 477.664 euro di immobili ex IPAB e dichiara apertamente che utilizzerà questa cifra per appianare il disavanzo del Comune o al massimo per ridurre i tagli del welfare.
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Ciò che sconcerta è che la Giunta rivendichi la propria scelta, tradendo spudoratamente lo spirito originario con cui nacquero questi patrimoni ma anche gli impegni assunti in campagna elettorale con i cittadini più fragili: intervenire a sostenere chi è più in difficoltà e non mettere una pezza ai bilanci. Oggi questi soldi dovrebbero servire ad incrementare la spesa sociale di Torino, e invece l’Assessore Rolando afferma di volerli usare per evitare di applicare tagli al sociale.