La proposta della Biesse Investment per l’insediamento di un centro medico-riabilitativo nell'area del Castello di Vinovo si pone su solide basi, rispettando la prestigiosa sede e portando con se anche una rivalutazione culturale del sito, elemento da non sottovalutare.
Le modalità di intervento sull’antico maniero è annoso elemento di confronto; in molti hanno provato e fatto anche proposte serie che, purtroppo, non hanno poi trovato un riscontro operativo, quasi sempre per mancanza di fondi. Dopo aver risolto in modo positivo la “querelle” legata all’università americana St. John nel 2014, l’Amministrazione ha lavorato in questi anni per trovare una soluzione sostenibile, per giungere finalmente oggi a quello che sembra un ottimo compromesso.
Elemento di giudizio positivo è la solidità e la serietà indiscussa della Biesse Investment, una società giovane e dinamica che in pochi anni di attività ha già portato a termine importanti progetti. Il più importante, fino ad oggi, è stato la rivalorizzazione dell’ex scalo ferroviario Vallino di Torino, lo storico edificio del 1887, che ospita oggi una grande e moderna palestra. Inoltre la valorizzazione del Castello di Vinovo sta particolarmente a cuore a Sebastiano Barone, Amministratore Unico della Biesse Investment, che vive proprio a Vinovo.
Apparentemente la scelta di insediare un centro medico-riabilitativo all’interno del Castello della Rovere sembra allontanare l’idea di un “recupero” del sito per i cittadini, ma la realtà è diversa. E’ pur vero che la struttura, una volta terminata, offrirà una vasta gamma di servizi nell’ambito della medicina sportiva e della riabilitazione fisioterapica, naturalmente convenzionati con l’Azienda Sanitaria Nazionale. Nello stesso tempo il sito si trasformerà in un polo di eccellenza culturale che potrà vivere una propria esistenza.
Il Piano Nobile ed il parco, nonché il piano terra (ex bar/ristorante) rimarranno infatti in gestione esclusiva al Comune e con il rifacimento della scala di accesso ai piani alti del Castello, sarà finalmente possibile per il pubblico ammirare le volte a grottesca recentemente scoperte e restaurate. E non solo, fra le proposte della società investitrice infatti, riveste interesse quella di promuovere laboratori volti alla produzione della ceramica, che ha reso nel passato Vinovo famosa e realizzata proprio all’interno del Castello, e realizzare un piccolo museo della ceramica, per rendere finalmente onore a questo pezzo di storia vinovese.
L’investimento è sostanzioso (circa 3 milioni di euro), ma le garanzie fornite sono solide ed efficaci. Del resto, la Biesse non è nuova a questo tipo di opere di recupero in settori di nicchia ed è proprio per questo che ha scelto di non avvalersi di siti internet o pagine su profili social, in quanto svolge la propria attività non operando direttamente con il pubblico, bensì rivolgendo le proprie iniziative direttamente ad operatori qualificati e scelti.
Come ulteriore prova di trasparenza la società ha assicurato che creerà proprio una pagina Facebook su cui si potrà seguire l’andamento dei lavori di ristrutturazione. I 35 anni di concessione sono un giusto compromesso per consentire un corretto ed adeguato ritorno dell’investimento; da non sottovalutare che a partire dal 26° anno il Comune avrà diritto di percepire un canone di concessione pari ad oggi a 110.000,00 € anno su base d’asta.
In sintesi, questa scelta deve essere vista come una grande opportunità di valorizzazione del territorio e far tornare finalmente questo simbolo del paese fruibile da tutti i cittadini, e permetterà di dare nuovi spazi alla cultura ed al cittadino, obiettivo che non è mai stato perso di vista dall’Amministrazione.