Politica - 12 marzo 2018, 13:18

"Una delibera per chiamare o assumere personale disponibile a operare, nel caso in cui gli obiettori superino il 50 per cento"

Sull'interruzione volontaria di gravidanza, la proposta avanzata da Marco Grimaldi (SEL-SI-LeU)

"Una delibera per chiamare o assumere personale disponibile a operare, nel caso in cui gli obiettori superino il 50 per cento"

Il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi ha presentato questa mattina in Commissione Sanità la proposta di deliberazione n. 211 (Indirizzi e criteri per garantire l'effettivo accesso alle procedure per l'interruzione della gravidanza ai sensi dell'articolo 9, comma 4 della legge 22 maggio 1978, n. 194).

La delibera era stata già introdotta in aula nell’ambito di una discussione sull’applicazione della Legge n. 194 e dell’analisi del quadro dei dati emerso da interpellanze del Gruppo SEL e dalla relazione del Ministero della Sanità.

La quota dei medici obiettori, balzata dal 58% del 2005 al 70,7 del 2015, si sarebbe ora stabilizzata, ma in alcune regioni raggiunge quasi il 90 per cento. Fra gli anestesisti è stabile fra il 45 e il 48%, mentre fra il personale non medico si assesta fra il 45 e il 46. In Piemonte gli obiettori sono il 67,4 per cento, ma con distribuzioni molto differenti fra le varie province, dove Torino è quella che maggiormente garantisce il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza; spesso una sola persona è costretta a muoversi fra due presidi, le ivg sono effettuate da gettonisti, e nelle strutture che garantiscono l’operazione vi sono medici che ormai non hanno tempo e modo di fare quasi null’altro.

Nel corso della discussione di questa mattina, l’Assessore Saitta ha informato di aver chiesto un quadro aggiornato dei dati piemontesi azienda per azienda, e il Presidente della Commissione Ravetti si è detto disponibile ad avviare consultazioni e raccogliere osservazioni sul testo della delibera entro il 9 di aprile.

La delibera serve a far sì che tutti i presidi medici e tutte le Asl possano garantire il rispetto della 194, mettendo i direttori nelle condizioni – una volta fotografata la situazione degli operatori disponibili a effettuare ivg – di procedere a chiamate interne e se necessario assunzioni di personale disponibile, nel caso in cui gli obiettori superino il 50 per cento.

“Stiamo rispettando una sentenza del Tar, quindi non si tratta di discriminare proprio nessuno, ma semmai di sanare delle discriminazioni nei confronti di donne a cui viene negato un diritto e medici costretti a sobbarcarsene da soli l’attuazione” – dichiara il Segretario di Sinistra Italiana Grimaldi – “Ai tempi dell’approvazione della legge 194, l’obiezione fu introdotta per tutelare chi era già operativo prima che la riforma entrasse in vigore. Di sicuro oggi nessun medico e operatore si ritrova una norma fra capo e collo e le specializzazioni mediche sono tante. Dal 2005 al 2015 le obiezioni sono aumentate quasi del 200 per cento: questo è nei fatti il boicottaggio di una legge, e oltrepassa di molto le scelte personali, ideologiche o religiose".

"La verità è che molti usano l’argomento dell’obiezione per diminuire il carico di lavoro. Non possono esserci luoghi in cui si praticano solo ivg e personale che fa solo quello. Il fatto che in Piemonte non sia ancora accaduto che, come a Padova, una donna si veda respinta da 23 presidi, non ci mette al riparo dalla responsabilità di garantire con certezza un diritto sancito per legge”.

c.s.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU