Da qualche giorno non si fa altro che parlare di datagate, di dati trafugati da parte di Facebook, di violazione della privacy e sopratutto di informazioni degli utenti alla mercé di tutti…niente di tutto questo.
Facebook è prima di tutto un potente strumento di comunicazione che aiuta a rimanere in contatto con gli utenti e con una comunità di persone e a fornirci informazioni a seconda dei nostri interessi.
Oggi giorno quando visitiamo un sito internet, quando apriamo la nostra casella email, quando leggiamo un articolo online, non è mai un’azione che facciamo gratuitamente o meglio, lo è all'apparenza. In realtà tutto è tracciato e riconducibile a persone o ad utenti che fanno determinate azioni.
Ricordatevi sempre che “quando una cosa è gratis il prodotto siete voi”. Qualsiasi tipo di piattaforma Social vive di informazioni, acquisite in maniera lecita…
Tutte le volte che noi accediamo ai siti, approviamo e accettiamo di essere profilati in quanto accediamo ai loro servizi e alle loro informazioni gratuitamente. In cambio per l’utilizzo di queste piattaforme senza spendere un centesimo, le nostre informazioni e tutte le azioni che intraprendiamo all’interno di quel determinato sito vengono registrate.
Ogni giorno utilizzando il nostro smartphone siamo tracciati, geolocalizzati e nel pieno rispetto della privacy possono sapere esattamente in quale luogo siamo. Credevate davvero che Google o Facebook mettessero a disposizione la loro tecnologia costata miliardi di dollari per beneficenza? Ricordiamo che sono aziende quotate in borsa con tanto di azionisti.
Ogni prodotto gratis ha sempre un risvolto economico. Pensate solo alle carte fedeltà del supermercato: per ottenere sconti di pochi euro, cediamo i nostri dati alle grandi catene commerciali.
Facebook non ha rubato nulla e non ha fatto niente di illecito, ma in maniera poco “attenta” e’ stata data la possibilità tramite giochini infantili (per es. “Guarda come sarai fra 30 anni!”, “Metti la tua foto in copertina”) di fare giocare utenti che hanno consapevolmente ceduto i loro dati loggandosi tramite Facebook. Le aziende proprietarie delle APP avendo accesso hanno così profilato migliaia se non milioni di utenti. Con questi dati, lavorati opportunamente con un campo di studio chiamato “psicometria”, si è cercato di individuare comportamenti e metodi per comprendere e misurare attitudini degli esseri umani su una serie di diversi temi.
Nello specifico con una serie domande non attinenti a determinati argomenti specifici ma a argomenti leggeri, (per es. se io ho un cane in casa e bevo acqua gasata) hanno ipotizzato che forse quell’utente pensa in un certo modo e molto probabilmente voterà un determinato partito politico.
Di conseguenza lo scandalo nasce dal fatto che chi doveva utilizzare questi dati li ha usati facendo delle microsegmentazioni per capire meglio il target specifico ed e’ entrato fin troppo nel dettaglio violandone le politiche di policy e privacy di Facebook.
Riassumendo: i vostri dati sono al sicuro se a Facebook non sono stati rubati dai loro server.
1) i dati che Facebook utilizza sono dati che voi avete autorizzato e sono utilizzati nel pieno rispetto della privacy e non sono collegati né a un nome né a un cognome...in ogni caso sappiate che ogni azione che fate su internet e in modo particolare su Facebook e Google viene tracciata.
2) Se volete vivere liberi e senza problemi di privacy dovete non avere carte fedeltà’.
3) Non utilizzate più il vostro smartphone, siete sempre tracciati e geolocalizzati e soprattutto spiati (nel pieno rispetto della privacy che voi avete autorizzato).